Mediglia: Pisapia bacchetta Bianchi, la variante al PGT va cambiata

Dopo le critiche dell'opposizione, anche la Città Metropolitana ribadisce la non compatibilità del PGT di Mediglia con una legge sul consumo del suolo

La Città Metropolitana ha respinto alcuni punti del PGT (Piano di Governo del Territorio) di Mediglia.  Alla base della decisione vi è una discordanza con la Legge regionale n.31/2014, in merito alle disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato. Il nuovo consumo di suolo è previsto esclusivamente nei casi in cui il documento di piano abbia dimostrato l'insostenibilità tecnica ed economica di riqualificare e rigenerare aree già edificate, prioritariamente mediante l'utilizzo di edilizia esistente inutilizzata, o il recupero di aree dismesse nell'ambito del tessuto urbano consolidato, o su aree libere interstiziali, cosa che non ha avuto luogo. Alla Città Metropolitana sono pervenute per conoscenza osservazioni al PGT rispettivamente trasmesse dai consiglieri comunali dei gruppi “Fare Mediglia” e “Meroni Sindaco” e da “Associazione per il Parco Sud” e “WWF sud Milano”. Delle osservazioni si è tenuto conto indirettamente nella valutazione di compatibilità con il PTCP(Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) .
Il Documento di Piano della variante al PGT adottato prevede complessivamente 13 ambiti di trasformazione con funzioni a scopo prevalentemente residenziale. Durante la valutazione del PGT sono venute alla luce delle discordanze anche con la legge regionale n.12/2005 che regola la valutazione di compatibilità degli strumenti urbanistici comunali. I comuni possono infatti approvare varianti del PGT che comportino nuovo consumo di suolo solo ed esclusivamente in funzione di ampliamenti di attività economiche già esistenti o finalizzate all'attuazione degli accordi di programma a valenza regionale. Tale consumo di suolo, nel caso di due ambiti di trasformazione, è stato respinto dal Sindaco Metropolitano. Nella valutazione di compatibilità con il PTCP, emerge che non risultano verificate tutte le precondizioni al consumo di suolo previste dalle NTA (Norme Tecniche di attivazione) in quanto l’attuazione delle trasformazioni previste dallo strumento urbanistico ultimo vigente non ha raggiunto l'80% delle previsioni. 
 Il provvedimento del Consiglio comunale n.74 del 12 dicembre 2014, arrivò, dieci giorni dopo l’entrata in vigore della Legge Regionale n.31/2014: «Alla votazione del Consiglio Comunale del 12 dicembre -dichiara Vera Cocucci, del gruppo consiliare Mediglia8- hanno votato solamente 8 consiglieri su 17, noi ci siamo opposti e poi allontanati. Eravamo a conoscenza della Legge Regionale sul consumo di suolo, e abbiamo cercato di avvertirli, nel tono dma non hanno voluto sentire ragioni».  Pierangelo Avanzi, consigliere di opposizione del Gruppo Mediglia x te concorda con la collega: «Da parte dell’Amministrazione Comunale non abbiamo ancora ricevuto delle risposte, aspettiamo un confronto, vi è sempre una preclusione verso di noi e alle nostre proposte a prescindere -continua il consigliere- questo decreto implica ulteriori adempimenti. A indispettire è stato anche l’atteggiamento dei tecnici che premevano affinché avesse luogo l’adozione del piano, senza le relative verifiche». Il Sindaco Paolo Bianchi si é espresso sulle critiche giunte dall'opposizione in merito al decreto della Città Metropolitana:  «Confermo che quel giorno l'opposizione ha fatto notare il problema- continua il Sindaco- ma avevamo già risposto che qualora la Città Metropolitana avesse criticato i due ambiti di trasformazione sotto accusa, questi sarebbero stati stralciati senza problemi. Abbiamo deciso di inserirli ugualmente perché trattandosi di una legge entrata in vigore da poco, si prestava a interpretazioni differenti ». 


Stefania Accosa