Milano, Scavuzzo cavalca il sequestro della balera della Bocciofila Martesana in violazione delle norme anti-covid. I gestori: «Non è vero»

L’APS che gestisce la storica Bocciofila milanese, è stata messa alla berlina con un comunicato stampa dell'amministrazione comunale, ritenuto fuorviante dall’associazione no profit

«Polizia locale mette sotto sequestro una discoteca abusiva realizzata in una bocciofila. Bloccate le feste danzanti organizzate senza licenza e in violazione delle norme anti-covid. Scavuzzo: “Teniamo alta la guardia”» così intitola il Comunicato stampa del Comune di Milano diffuso il 25 luglio, ripreso da numerosi organi di stampa, e contestato dai gestori. La pista da ballo della Bocciofila è stata posta sotto sequestro su richiesta del pubblico ministero Maura Ripamonti dopo un intervento della Polizia Locale. «I locali infatti – recita la nota stampa - venivano utilizzati come discoteca, senza che vi fossero i permessi e le licenze per questo tipo di attività. Le indagini della Polizia Locale hanno rivelato il protrarsi di feste danzanti fino a ora tarda con numerosi partecipanti, in violazione delle attuali disposizioni in materia di prevenzione del contagio da Covid-19». Anche il vicesindaco di Milano non perde l’occasione di ricordare come siano attenti in Comune sul tema della salute pubblica: «Resta alta la guardia da parte della Polizia Locale verso tutte le situazioni che costituiscono un problema per la salute pubblica e per la tranquillità dei residenti - afferma la Vicesindaco con delega alla Sicurezza, Anna Scavuzzo -. Continuiamo a intervenire in diversi quartieri per porre fine a situazioni d'illegalità e invitiamo i cittadini a continuare a segnalarle. Questo sequestro è frutto di un lavoro d'indagine da parte della Polizia Locale e coordinati dalla pm Maura Ripamonti della Procura della Repubblica, che ringrazio». Secondo il Comune di Milano a mettere la Polizia Locale in allerta erano state alcune segnalazioni, arrivate già nel corso 2019, da parte di abitanti del quartiere, disturbati dalla musica ad alto volume proveniente dal locale anche a tarda notte. Dopo le prime indagini, le autorità erano intervenute con una diffida indirizzata all'associazione che gestisce gli spazi, ma rumori e musica erano ripresi. Fino al sequestro, scattato dopo le ultime verifiche effettuate il 20 giugno scorso in occasione di un altro evento svoltosi nel locale.
Questa versione però non trova piena attinenza ai fatti, almeno secondo il racconto di Achille Tondo membro del direttivo dell’Associazione di Promozione Sociale che gestisce il circolo di via Tofane a Milano: «Assolutamente nessuno ci ha contestato di aver infranto le norme anti-covid - spiega il dirigente della no profit -, tant’è vero che noi le abbiamo sempre rispettate. Infatti fino a quando non è stato permesso il ballo fra congiunti, cioè il giorno 11 luglio, abbiamo organizzato cene fra associati con karaoke e musica dal vivo ma assolutamente niente ballo. Tutto scritto sui permessi SIAE. Anche il giorno 20 giugno, evento contestato dalla forza pubblica. È da 70 anni che nella nostra Bocciofila la sera si balla e si socializza, abbiamo tanti tesserati che già prima del Covid prenotavano, proprio per questo arrivati al numero massimo di persone che le norme anti contagio impongono, non facciamo entrare più nessuno. Il sequestro della pista da ballo è dovuto solo al fatto che l’anno scorso siamo stati denunciati per inquinamento acustico, e dopo l’intervento dell’ARPA abbiamo dovuto metterci a norma, con tanto di relazione del perito acustico che ha certificato l’acquisto e l’installazione di dispositivi che limitano le emissioni sonore a quelle consentite. Purtroppo era in programma un udienza con il giudice al quale avremmo presentato tutta la documentazione già pronta da un pezzo, il lockdown e la chiusura dei tribunali ha complicato il tutto. Adesso – conclude Tondo – tramite il nostro legale abbiamo chiesto il dissequestro, presentando tutta la documentazione necessaria. Torneremo presto». Nel frattempo bar e ristorante continuano a lavorare, e per chi volesse sostenere questo pezzo di storia milanese, è il momento buono di tesserarsi, costa solo 5 euro e potete farlo anche online .
Giulio Carnevale