Milano, tangenti sugli appalti della Metropolitana: 13 arresti

Tra gli arrestati anche un dirigente Atm responsabile degli impianti di segnalamento e automazione. Sala: «Le malefatte di pochi non infanghino il lavoro di una azienda eccellente». Indagini anche sulle brusche frenate con feriti

Tredici persone sono state arrestate martedì 23 giugno dalla Guardia di Finanza di Milano per presunte tangenti e appalti truccati legati alla metropolitana. Sono 8 gli appalti da 150 milioni di euro al centro dell'inchiesta della Procura di Milano. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere, corruzione, turbativa d'asta, peculato, abuso d'ufficio. E poi trenta persone fisiche e otto società indagate. Tra gli arrestati figura P.B., dirigente dell'Atm (Azienda trasporti milanesi), responsabile degli “impianti di segnalamento e automazione” delle linee metropolitane. A lui vengono contestate presunte tangenti per 125mila euro tra il 2018 e il 2019. 

Le indagini, spiega il procuratore di Milano Francesco Greco, «hanno accertato l'esistenza di un sistema di metodica alterazione di gare ad evidenza pubblica indette da Atm spa gravitante attorno alla figura di P.B. (pubblico ufficiale con il ruolo di Responsabile dell'Unità amministrativa complessa sugli impianti di segnalamento e automazione delle linee metropolitane 1,2, 3 e 5), e alle società Ivm srl e Mad System srl, create dallo stesso per "interferire" negli appalti».

Nell'indagine sarebbero stati anche raccolti elementi circa un episodio di corruzione del 2006 per l'assegnazione dell'appalto relativo al sistema di segnalamento della linea M1, nel cui contesto sono emerse grosse criticità (frenate brusche d'emergenza). Per questo sono aperte anche indagini sulle frenate con feriti che si sono ripetute per mesi. Del sistema di sicurezza se ne occupa Alstom, società finita ora indagata nell'inchiesta sugli appalti. 

«Atm è un’eccellenza milanese e il suo lavoro non deve e non sarà infangato dalle malefatte di pochi – commenta il sindaco di Milano, Beppe Sala -. È sconfortante scoprire che mentre tutti si impegnano e lavorano per il bene della comunità, qualche disonesto mette a repentaglio il lavoro fatto da una intera azienda. Mi aspetto provvedimenti immediati da parte di Atm nei confronti di chi è stato coinvolto nei procedimenti giudiziari e una seria verifica dei processi aziendali».
Redazione Web

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