Romena segregata in casa a Milano da una connazionale e costretta a prostituirsi

La giovane è riuscita a telefonare alla polizia che l’ha liberata e ha arrestato la sua aguzzina

Una volante della polizia

Una volante della polizia

Si è concluso con un lieto fine il calvario di una donna romena di 28 anni che era segregata da alcuni giorni in un appartamento di Milano, dal quale usciva solo per essere portata a prostituirsi. La 28enne è infatti stata liberata dagli agenti della Questura di Milano, dopo che proprio lei era riuscita a far partire una provvidenziale chiamata di soccorso. In manette è invece finita la 35enne S.E., connazionale della vittima, che è stata arrestata con le accuse di induzione alla prostituzione e sequestro di persona. In base a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, la giovane era giunta in Italia solo da pochi giorni ed era stata subito reclusa con la forza nell’appartamento di via Lope de Vega, in zona Famagosta, da cui veniva poi portata a prostituirsi. Lasciata sola per alcuni istanti dalla 35enne che l’aveva segregata, nel pomeriggio di sabato 7 febbraio la 28enne è riuscita a trovare un cellulare nell’abitazione ed ha chiesto aiuto alla polizia. Gli agenti, non essendo la reclusa a conoscenza della sua posizione, sono risaliti a via Lope de Vega rintracciando la chiamata. Una volta giunti nell’appartamento, i poliziotti hanno soccorso la romena che è apparsa loro molto scossa ma illesa. Pochi istanti dopo ha fatto la sua comparsa anche la connazionale S.E., che si era momentaneamente allontanata dall’abitazione, e per lei sono scattate inevitabili le manette.
Redazione Web