Peschiera, il Panificio 2 Giugno lancia un patto anticrisi contro gli sprechi: noi non aumentiamo i prezzi, voi ordinate il pane per il giorno dopo
Il momento è delicato, i rincari delle materie prime e dei costi dell’energia, stanno diventando insostenibili, così Giusy la titolare del forno di Bettola, chiede aiuto ai suoi clienti bloccando i prezzi dei suoi prodotti da forno

L'iniziativa meritoria del Panificio 2 Giugno
L’iniziativa, da una parte è tesa a contenere i costi senza effettuare aumenti, e dall’altra mina ad azzerare gli sprechi: «I clienti hanno risposto positivamente – ci racconta Giusy, la giovane titolare del forno di via 2 Giugno a Bettola -. La programmazione quotidiana ci aiuta a contenere gli sprechi e accontentare tutta la clientela».
Rincari delle materie prime che si sommano a quelli già registrati per bollette, trasporti e imballaggi. «Decine di panetterie sono a rischio chiusura - avverte Stefano Fugazza, presidente di Unione artigiani, panettiere di terza generazione a Lambrate, il cui allarme rimbalza sui principali quotidiani dall’inizio del conflitto -. Le farine di grano tenero sono cresciute del 40-50%, non possiamo scaricare questi costi sul prezzo del pane, si lavora in perdita per mantenere il rapporto coi clienti». L'impegno di molti panettieri è mantenere i beni di prima necessità al di sotto dell’inflazione: il pane ad esempio è aumentato del 3%, a fronte di un’inflazione del 4,8%. Il Panificio 2 Giugno di Peschiera Borromeo è andato oltre, non ha aumentato i prezzi dei suoi prodotti da forno. Una scelta che se sotto il profilo imprenditoriale non è sostenibile a lungo termine, sotto il profilo sociale ha un altro valore, e va incontro soprattutto alle famiglie che sono più in difficoltà economica.
L’aumento dei costi dell’energia sta mettendo in ginocchio il settore. Tanti negozianti, stretti fra la morsa degli aumenti e la crisi economica che stanno vivendo le famiglie, sono a rischio chiusura. Regione Lombardia recentemente ha varato il “Pacchetto Energia”: 9,6 milioni di euro destinati a ristorazione, commercio e società di servizi, iscritte nel Registro delle imprese da almeno 12 mesi, per l’efficientamento energetico. La misura prevede un contributo a fondo perduto al 50% fino a 30.000 euro - a fronte di un investimento minimo di 4.000 euro - per la sostituzione di macchinari, attrezzature, impianti di condizionamento e illuminazione, l’installazione di sistemi fotovoltaici e diversi altri interventi.