Diverse segnalazioni giunte in questi giorni agli uffici del Comune di San Donato indicano una scarsa o lacunosa cura del verde in città. Gran parte delle richieste d’intervento, tuttavia, contrastano con la condizione dei luoghi indicati. Molti, infatti, sono aree private che, come tali, devono essere curate dai proprietari. Il Comune, da parte sua, si fa carico delle aree pubbliche per le quali è prevista una programmazione che progressivamente e ciclicamente riguarda tutti i quartieri della città come avviene anche con gli interventi di prevenzione e contenimento delle zanzare. Una delle aree attualmente più attenzionate dai cittadini è situata di fronte alla caserma dei Carabinieri. Il cosiddetto Parco dell’Infinito, opera aggiuntiva legata alla realizzazione del VI Palazzo Uffici, oltre a essere un cantiere è ancora in capo al privato, di conseguenza senza possibilità d’intervento da parte dell’Ente. L’Amministrazione ha rivolto l’invito alla proprietà di intervenire per sistemare la vegetazione che versa in condizioni per nulla decorose. Tale intervento dovrebbe essere eseguito a breve. Lo stesso invito è esteso a tutti i titolari di spazi verdi affinché se ne prendano cura con solerzia evitando situazioni di degrado e che possano diventare fonte di eventuali rischi per la sicurezza dei cittadini. 

«Come Amministrazione voglio assicurare che da parte dell’Ente c’è grande attenzione sul tema della manutenzione dell’ambiente cittadino – spiega il vicesindaco Carlo Barone –. Serve, naturalmente, la collaborazione da parte di tutti i titolari di aree con vegetazione: dai condomini alle aziende. Le aree verdi pubbliche di San Donato hanno una superficie complessiva di un milione e mezzo di metri quadrati. il Servizio Ecologia, nell’ambito dell’appalto di manutenzione vigente, pianifica una serie di interventi che ciclicamente interessano la totalità degli spazi verdi. Quest’anno le piogge straordinarie del periodo primaverile oltre ad aver determinato una ricrescita rigogliosa dell’erba, hanno imposto ripetutamente la sospensione delle attività di taglio, che è stata più volte rimodulata».