San Giuliano: crollo al liceo linguistico, scuola chiusa

Una porzione di intonaco del soffitto si è staccata ed è crollata a terra. Per precauzione gli studenti verranno trasferiti presso la sede centrale di San Donato sino a fine anno scolastico.

I calcinacci sparsi a terra dopo il crollo

I calcinacci sparsi a terra dopo il crollo Foto: gruppo FB "San Giuliano Milanese online-free"

Nessuno fortunatamente è rimasto ferito

Il liceo linguistico “Primo Levi” di via Trieste a San Giuliano è stato teatro di un crollo di calcinacci che sono letteralmente piovuti dal soffitto, fortunatamente senza ferire nessuno. Tutto è accaduto nella mattinata di lunedì 30 maggio, quando tutti e 400 gli studenti che frequentano il plesso erano in classe per lo svolgimento della consueta attività didattica. Improvvisamente, però, ragazzi e insegnanti hanno udito un forte boato provenire dalla zona della palestra, che si trova al pian terreno del plesso. Dal soffitto, immediatamente sopra gli spogliatoi maschili, si era staccata una vasta porzione di intonaco che, piombata a terra, si è sbriciolata  in decine di frammenti di varie dimensioni. Il Comune ha immediatamente sollecitato l’intervento di alcuni tecnici che, dopo aver svolto un accurato sopralluogo, hanno evidenziato la presenza di altre parti a rischio cedimento, soprattutto nella zona del vano scala. Alla luce di ciò, è stata decisa la chiusura della scuola e il conseguente trasferimento di tutti gli studenti presso l’Omnicomprensivo di San Donato, di cui il liceo linguistico sangiulianese è sede staccata, sino all’8 di giugno. Il crollo di calcinacci sembra però essere solo l’ultimo di una serie di problemi di cui il plesso di via Trieste è afflitto. «Le condizioni della scuola sono fatiscenti – si è sfogato sui social uno dei Rappresentanti d’istituto - all’ultimo piano un tetto fatto con i piedi ha permesso che notevoli infiltrazioni d'acqua presenti da 4 anni creassero muffe arancioni per tutto l'ultimo piano, obbligando una classe intera che ne era letteralmente circondata a doversi trasferire in un aula che per legge non potrebbe nemmeno essere adibita a classe. La palestra é dotata di finestre i cui infissi di legno sono stati mangiati da acqua e tarme e le tapparelle di queste finestre sono ormai tutte chiuse o crollate. Inoltre i sotterranei sono in ristrutturazione da quasi due anni. Ciò rende inagibile anche il giardino, di cui la scuola non ha mai potuto usufruire». 
Redazione Web