Sgominato traffico illegale di cuccioli: la “mente” dell’organizzazione è un sangiulianese

Dodici sono gli indagati, di cui due arrestati e messi ai domiciliari. Anche un altro membro della banda è residente a San Giuliano. Gli animali venivano importati dall’Est Europa, molti sono deceduti

Coinvolti anche alcuni veterinari compiacenti

Il Comando provinciale di Lodi del Corpo Forestale dello Stato ha smantellato una organizzazione dedita al traffico illecito di cuccioli provenienti dall’Est Europa, principalmente dall’Ungheria, e poi rivenduti in Italia. Sono dodici le persone indagate nell’ambito delle indagini, di cui due arrestate e poste ai domiciliari, che dovranno rispondere a vario titolo di traffico illecito di animali ed altri reati, tra cui l’associazione a delinquere. La persona che viene considerata la “mente” dell’organizzazione è S.G., un 43enne residente a San Giuliano, che risulta tra gli arrestati e che, due anni fa, era già stato coinvolto in un altro traffico di cuccioli che aveva come base operativa la Cascina Santa Brera a San Giuliano. Anche un altro degli indagati, il 42enne D.D., risulta essere residente a San Giuliano. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, il traffico in questione seguitava da almeno tre anni a questa parte e permetteva alle persone coinvolte di movimentare una grande quantità di denaro. I cuccioli, principalmente di Barboncino, Spitz, Chihuahua, Maltese e Bouledogue Francese, venivano acquistati a prezzi molto bassi ed a non più di 40 giorni di vita. Successivamente venivano stipati in contenitori di plastica o cassette della frutta, caricati in auto e portati in Italia, spesso in condizioni igienico-sanitarie inaccettabili. Qui, grazie alla collaborazione di due veterinari compiacenti, che risultano anch’essi indagati, ai cani venivano somministrate grandi quantità di antibiotici per nascondere alcune patologie e venivano poi attribuiti libretti sanitari falsi che attestavano un’età di oltre 3 mesi. Infine i cuccioli venivano venduti su internet oppure tramite negozi “del giro”, tra cui figura anche una rivendita di Sordio, a prezzi molto maggiorati rispetto a quelli di acquisto. Per incastrare la banda gli inquirenti hanno fatto ricorso anche alle intercettazioni dei telefoni cellulari, che hanno consentito di individuare tutti i componenti. Sono una trentina invece i cani posti sotto sequestro ed affidati all’Associazione difesa del cane (Adica) di Lodi. Molti di loro purtroppo sono deceduti a causa delle malattie e dei maltrattamenti subiti.
Redazione Web