Segrate: assolti i Consiglieri di Segrate Nostra querelati nel 2012 dall’allora sindaco Alessandrini

Paolo Micheli, Gianfranco Rosa, Manuela Mongili, Silvia Carrieri e Fabrizio Ciapini sono stati assolti dall’imputazione di diffamazione in concorso perché il fatto non costituisce reato

Gli interessati avevano presentato una mozione secondo cui il Pgt conteneva un “falso”

Nei giorni scorsi il Giudice di Pace di Milano, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero, ha assolto Paolo Micheli, Gianfranco Rosa, Manuela Mongili, Silvia Carrieri e Fabrizio Ciapini dall’imputazione di diffamazione in concorso tra più persone perché il fatto non costituisce reato. La querela era stata presentata nel gennaio 2012 dall’allora sindaco, Adriano Alessandrini, in quanto i cinque consiglieri di Segrate Nostra, nel novembre dell’anno precedente, avevano presentato una mozione che, per il querelante, aveva “sconcertato e amareggiato tutti i componenti dell’Amministrazione Comunale”. Secondo tale mozione, la maggioranza aveva votato un PGT che conteneva un “falso” e quindi il documento andava revocato. La mozione non venne di fatto mai discussa, ma fu ugualmente ritenuta offensiva e quindi i firmatari furono denunciati per diffamazione. «All’inizio del 2011 – ricordano gli esponenti di Segrate Nostra - l’amministrazione Alessandrini si avviò a portare all’approvazione del Consiglio Comunale un PGT che prevedeva di urbanizzare quasi tutto il terreno verde (agricolo o coltivabile) pubblico. Il consumo di suolo effettivo così previsto risultava essere gigantesco: oltre 666.000 metri quadrati». Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di allora consentiva a comuni come quello di Segrate, già fortemente urbanizzati, di procedere ad un aumento massimo di consumo di suolo dell’1% della superficie già urbanizzata, il che significava un tetto di soli 121.000 mq. «Per far quadrare i conti – proseguono - il PGT di Segrate utilizzò una serie di incrementi percentuali previsti dal PTCP. Il più importante consentiva un aumento di un altro 2% ai comuni della provincia di Milano riconosciuti come Centri di rilevanza sovra comunale. Ma il comune di Segrate non era e non è mai stato riconosciuto come tale». In tal senso i diretti interessati evidenziano come, nel PTCP allora vigente, l’elenco completo dei comuni riconosciuti come Centri di rilevanza sovra comunale non comprendeva Segrate. Da qui, dunque, la presentazione della mozione oggetto della querela per diffamazione. «Ci sono voluti più di quattro anni – concludono - per stabilire che i cinque firmatari avevano pieno diritto di affermare che “l’inserimento, nel PGT, di Segrate tra i Comuni riconosciuti dal PTCP come Centro di rilevanza sovra comunale può configurarsi come un falso”». Nel mentre, però, il Pgt segratese è stato approvato, fino al suo recente annullamento ad opera del Tar a seguito del ricorso promosso dal Comitato Golfo Agricolo e presentato da cinquanta segratesi, da WWF e Legambiente.
Redazione Web