Alla ricerca del Berlusconi perduto

Si stava meglio quando si stava peggio

Davide Zanardi

Davide Zanardi

Diciamola tutta: chi non rimpiange, almeno un po', il Berlusconi di un tempo? Il mattatore che scende dall'auto blu, col petto gonfio e il sorriso d'acciaio, pronto a raccontare una barzelletta sconcia e a salvare la democrazia dalle mani di magistrati di parte e rivoluzionari di sinistra. Da quando il Cavaliere non è più Cavaliere, sono sparite dame, ballerine e buffoni di corte. Niente più party nè serate piccanti con le olgettine. 
Ora il giro di mondanità più audace che si concede è una passeggiata nei giardini di Villa San Martino con la dolce Francesca e il cagnolino Dudù. A esagerare, un aperitivo analcolico con la Santanchè e Sallusti. 
Bei tempi, quando salutava dalle tribune dello stadio, dopo l'enneismo trionfo in Coppa dei Campioni. Quando portava al Milan i più grandi fuoriclasse del mondo. Oggi quelle arpie di Barbara e Marina gli concedono di raccattare in giro al massimo qualche giocatore in prestito. Tra un po' gli taglieranno pure l'elicottero e lo faranno andare a Milanello in autobus assieme a Galliani.
Pure nel suo glorioso partito, Silvio sta diventando una macchietta. Tradito prima da Fini, poi dal fido Alfano, ora sbeffeggiato da un Fitto qualsiasi. Quando ha dichiarato che sta pensando seriamente di farsi in disparte e trasferirsi ad Antigua, credeva di assestare a tutti quanti un colpo al cuore. Invece si è scatenata una corsa selvaggia per prenotargli l'aereo. 
Ma l'ex premier manca soprattutto all'italiano medio, al popolo. Dove le mettiamo le chiacchiere, le discussioni, i litigi al bar o sotto l'ombrellone? Renzi sarà pure in gamba, ma come infervorava gli animi Berlusconi non lo faceva nessuno. Oggi sinceramente non si sa più di cosa parlare. Cosa gli si può dire contro, poverino? Il Cav va d'accordo con tutti; si dà al volontariato, ha fatto la pace coi giudici. Tra un po' si farà pure promotore di un comitato di salvaguardia degli ultimi comunisti minacciati di estinzione. Anche Travaglio è stato costretto a smettere di scrivere e si è iscritto alle liste di collocamento. 
La differenza sostanziale tra il prima e il dopo, però, è un'altra: quelli che governavano con Berlusconi le sparavano così grosse da non poterci credere nemmeno loro; quelli che governano adesso, invece, sembrano crederci veramente.
Ridateci Silvio. Vogliamo stare meglio come quando si stava peggio. 

1 commenti

Orio :
Sono contento di avere 78 anni ... e non vedo futuro x chi ne ha 18/20 Fatevi valere giovani ---- non e' Il __ PD __ attuale il vostro futuro | mercoledì 27 maggio 2015 12:00 Rispondi