Fidarsi... Di chi?

Nonostante la terribile sciagura causata dal pilota tedesco i viaggiatori sono ancora convinti di potersi fidare del prossimo

Padre Giuseppe Paparone o.p., sacerdote domenicano

Per fortuna gli aerei non si sono fermati e hanno continuato a trasportare milioni di passeggeri. Nonostante la terribile sciagura causata dal pilota tedesco i viaggiatori sono ancora convinti di potersi fidare, di poter affidare la propria vita alla capacità e alla buona volontà  di migliaia di piloti che cercano di fare al meglio il loro lavoro. Oppure la gente sa di non poter fare altrimenti, perché oscuramente, inconsapevolmente sa che la vita sociale, la nostra esistenza concreta è impossibile senza dare preventivamente fiducia al prossimo, a quel prossimo che ha un impatto determinante con la nostra vita. Sicuramente abbiamo elaborato una serie di meccanismi per proteggerci, per prevenire il male che gli altri possono causarci. Ad esempio i piloti devono seguire corsi, sottoporsi a esami e test. I medici, gli avvocati, i commercialisti devono dare prova delle loro capacità. Eppure quanti errori la stampa denuncia ogni giorno, quante truffe subiamo da parte di persone che apparentemente sono competenti e affidabili, quanti inganni da parte dei politici. Accettiamo questo rischio perché non ne possiamo fare a meno, perché sappiamo che rimaniamo sempre e comunque creature limitate e fallibili. Lo siamo noi , lo sono gli altri. La vita deve continuare, non può assolutamente fermarsi: dare fiducia è la condizione ineliminabile per poter vivere in società. Questa fiducia, possiamo chiamarla fede umana, tocca tutti gli ambiti della nostra vita materiale e sociale. Ma la nostra esistenza non è limitata a questo mondo. La vita è qualcosa di più grande, di diverso dalla singola situazione esperienziale. L’esistenza in quanto tale necessita di essere vissuta nella sua verità se vuole essere ben vissuta, se non vuole essere ingannata. Oltre a risolvere i singoli aspetti esistenziali dovremmo chiederci, per conoscerlo, qual è il modo migliore di vivere. Esiste un modo più bello, più significativo, più utile, più gioioso, più felice? Esiste un modo per eliminare il male dal mondo, dalla mia vita, dalla mia famiglia, dal mio ambiente? Come tutti noi sappiamo ci sono molte risposte, e anche qui non possiamo fare a meno di affidarci a una di esse. Allora qual è la migliore? La mia? Quella di quel pensatore, di quello scienziato? E come faccio a sapere di potermi fidare di quella risposta? Quando scoprirò di essermi sbagliato sarà troppo tardi; così come quando scoprirò di essere stato truffato in un investimento non sicuro, che il dottore ha operato male, che l’avvocato ha perso la causa, che il pilota si è volutamente schiantato. Siamo a Pasqua, la festa che ricorda che un uomo è morto per noi, che è stato ucciso perché ha voluto insegnare una verità scomoda per i potenti di questo mondo. Ha predicato il vangelo dell’amore e della verità. Ci ha detto che questo mondo non è il tutto e che il male può essere vinto se noi ci fidiamo di Lui. E se avesse ragione? Sembra che il pilota di Germanwings fosse malato e qui entriamo in un altro ambito. Ma una cosa so per certo: se tutti noi vivessimo una fede piena in Gesù saremmo al riparo da tanti pericoli e meritevoli della fiducia di chi ci avvicina.

Buona Pasqua
Padre Giuseppe Paparone o.p