Il gap (quasi) incolmabile tra classe politica e realtà

Tutto il mondo politico è immerso in un dibattito ideologico sul lavoro, il contratto unico e le varie bozze o emendamenti di proposta, ma i ragionamenti non vengono mai contestualizzati in un mercato del lavoro italiano asfittico, fossilizzato in ingresso e dinamico in uscita (cassa integrazione, mobilità, ecc…). Dove l’apporto al cambiamento da parte dello Stato è carente, inutile parlare della riforma delle pensioni con un allungamento della vita lavorativa, quando nelle aziende non vengono mai assunti cinquantenni e, anzi, quando superi una soglia di età cominciano a farti pressione per usufruire, sino a oggi, degli strumenti di uscita dal lavoro. Personalmente trovo risibile che chi parla di riforma del lavoro dagli scranni di Camera e Senato abbia raramente effettuato prestazioni lavorative e non si renda conto che sin dalla riforma Treu, infine con quella Biagi, il posto fisso è diventato una chimera. Molti giovani hanno fatto, dopo gli studi, una miriade di lavori a diverso titolo e mai come in questi anni si è acuito il numero di lavoratori precari, legati alle aziende da svariate e fantasiose tipologie contrattuali. In queste situazioni si può soffrire di tutto ma non sicuramente di monotonia del posto fisso e, anche in questo caso sento di affermarlo, sicuramente non hanno mai conosciuto questo fantomatico articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Ma di cosa stiamo parlando? Ma su cosa stiamo concentrando la nostra attenzione? Si dovrebbe parlare di lotta all’evasione, di riduzione dei costi della politica, di una politica fiscale più equa, di servizi agli anziani, di aiuto alle imprese, di sviluppo del mercato del lavoro, di sostegno alle famiglie, di lotta alla corruzione, di efficienza dei Comuni, di aiuto ai giovani e di molto altro. Invece il focus, scientemente io ritengo, viene posto su alcuni temi che non vanno a intaccare le lobby e i benefici della casta politica. Questo modo di procedere anima il dibattito, crea contrapposizioni ma segnala che tra classe politica e mondo reale c’è ormai un distacco difficilmente colmabile.

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“In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica.” - Gandhi