In un mare di grandi dubbi scommettiamo sul meglio!

Vent'anni dopo è l'urlo di Marco Tardelli nel Mundial di Spagna a dare vigore all'orgoglio italico in una memorabile apoteosi calcistica, guarda caso ai danni dei tedeschi.

Per l'estate del 2012, non sembrano esserci per il momento immagini appropriate. Meglio, forse, visto che di eventi memorabili all'orizzonte non se ne vedono, per lo meno non quelli che riempiono l'immaginario collettivo. Può darsi che, come dicono i più pessimisti, questa sarà ricordata come l'estate dei disoccupati e dei portafogli vuoti, delle vacanze che non si fanno e dei mutui che non si riescono a pagare. Oppure, rovesciando il punto di vista, l'estate delle spiagge piene (si lavora poco, tanto vale andare al mare), del traffico in diminuzione (la benzina costa), degli anziani meno soli nelle città (c'è più tempo libero da dedicare agli altri).

Chissà se veramente questo 2012 passerà alla storia, più che per un'icona o un'immagine significativa, per un cambiamento dei valori, delle prospettive, anche, perché no, dello stesso nostro modo di vivere. 

L'unica certezza di questa strana annata è proprio la mancanza di certezze. In un mare di dubbi è facile lasciarsi andare, scivolare in basso, pensare al peggio. Allora, occorre forzare l'istinto, portandolo a scommettere sul meglio. Perché in un caso non si perde nulla, nell'altro si guadagna tutto.

Buona estate ai belli e ai brutti; a chi è in difficoltà, ma anche a chi se la spassa. Buona estate a ogni cosa che ancora, per fortuna, splende sotto il sole.