L’informazione stagionale libera le istituzioni dal risolvere i problemi

Alla luce dei fatti avvenuti a Tor Sapienza, una riflessione sull'immigrazione e sui mezzi di informazione che trattano notizie a riguardo.

Corteo contro gli immigrati a Tor Sapienza

Corteo contro gli immigrati a Tor Sapienza

Pare che l'informazione italiana viva di fasi standard, regolari e cicliche come le stagioni. D'estate in genere spadroneggia la cronaca nera, e sembra che psicopatici e uxoricidi esistano soltanto col caldo e negli altri periodi dell'anno se ne stiano acquattati al buio, in silenzio come animali in letargo. 
Da un paio d'anni novembre è invece il tema dell'immigrazione e del Belpaese visto come terra di conquista da parte di profughi, vagabondi, balordi di ogni tipo e provenienza. È vero, come in ogni realtà virtuale che si rispetti, il mondo delle notizie riflette - in parte - il mondo reale. E del resto è difficile negare che, per motivi geografici e non solo, l'Italia è il bersaglio naturale di chi cerca un approdo europeo, fuggendo da Africa e Medioriente. Delinquenti compresi. La rimanente parte della storia però è la solita idiota competizione demagogico-elettorale tra chi odia gli immigrati e chi li vuole. Entrambi gli schieramenti, in genere, non sanno di cosa parlano. Si limitano ad aprire la bocca e a cercare una fetta di consenso, dando alla popolazione una falsa chiave d'interpretazione di problemi che hanno poco o niente a che vedere con i clandestini. 
Il meccanismo della proiezione di una realtà su di un'altra è abbastanza semplice: alcuni extracomunitari provocano dei disordini nel quartiere romano di Tor Sapienza, i media danno risalto alla vicenda e ogni sera almeno un dibattito politico vede ospite qualche esponente dei movimenti che sono contro l'immigrazione. Il cittadino, già ampiamente abituato allo sfascio generale della nazione, catalizza l'attenzione sul tema e in un attimo si fa la sua idea: ogni quartiere di ogni città italiana è piena di pericolosi centri d'accoglienza e campi rom; la maggior parte degli immigrati fa parte della delinquenza; il motivo per cui l'Italia sprofonda è essenzialmente l'immigrazione. In breve ognuno, dal disoccupato alla pensionata di periferia, dal giovane indolente al precario sottopagato, pensa che la causa dei suoi problemi siano gli extracomunitari. 
Uno schema di ragionamento così rozzo e superficiale farebbe ridere anche un neonato, ma è proprio quello che accade in molti casi. È ovvio che in certe realtà circoscritte esiste una questione legata all'immigrazione e le istituzioni hanno il dovere di gestirla. Ma purtroppo a beneficiare dei paraventi piazzati ad arte dall'informazione sono proprio le stesse istituzioni, che in un colpo solo si liberano dalla responsabilità di risolvere problemi che non sono in grado di risolvere e trovano pure la foglia di fico dietro cui nascondersi. Almeno, fino alla prossima stagione.
Davide Zanardi