L'Italia? Nazione vecchia, nazione ricca

L'uscita di Matteo Renzi sui risparmi degli italiani, aumentati negli ultimi 2 anni da 3,5 a 3,9 triliardi di euro nonostante la crisi, non è una boutade priva di significato

Davide Zanardi

Davide Zanardi Editorialista

E se fossimo davvero molto più ricchi di quello che crediamo? L'uscita di Matteo Renzi sui risparmi degli italiani, aumentati negli ultimi 2 anni da 3,5 a 3,9 triliardi di euro nonostante la crisi, non è una boutade priva di significato. Lasciamo perdere gli intenti strumentali del premier, che sta cercando di emulare Berlusconi sul fronte della fanta-informazione, instaurando un clima di sempre più forzata positività e sempre minore aderenza alla realtà dei fatti. Limitiamoci alle cifre e aggiungiamoci anche l'indagine effettuata dalla banca svizzera Credit Suisse, che ci pone come terzo paese in assoluto nella classifica della ricchezza 'mediana', con 112.000 euro di patrimonio per famiglia. Questo significa che almeno la metà delle famiglie oggetto dell'indagine possiedono un patrimonio di valore superiore alla suddetta cifra. Non c'è da sorprendersi più di tanto. Due sono le specialità in cui l'italiano medio eccelle: piangersi addosso a prescindere e apparire molto più povero di quanto non sia. E i dati dell'Unione Europea riguardo occupazione e disoccupazione sono ancora più emblematici: l'Italia ha il record di persone, comprese tra i 15 e i 74 anni, che sono disponibili a lavorare ma non cercano lavoro. Si tratta di una percentuale altissima - oltre il 14% - ed è il triplo della media europea (in Germania, per fare un esempio, questa categoria supera di poco l'1%).Cosa significa questo? L'alto livello di scoraggiamento sul fronte occupazionale, senz'altro, ma anche la disponibilità di qualcuno a fornire a questa enorme mole di persone inattive il reddito che loro non percepiscono. E questo qualcuno non è di certo lo Stato, che non è in grado di elargire neanche un sussidio di 10 euro al mese ai non lavoratori. I 3,6 milioni di italiani scoraggiati non sono per fortuna in mezzo a una strada. In loro aiuto accorre proprio la mole patrimoniale di cui parla la Credit Suisse. In sostanza, le famiglie stesse si occupano del loro mantenimento.Nel pieno della burrasca, sulla pericolante nave-Italia sta emergendo un fenomeno che garantisce - almeno per il momento - il galleggiamento: una sorta di patto familiare-generazionale tra chi ha e chi non ha, tra anziani abbienti e giovani non abbienti, dove i primi paradossalmente si occupano del sostentamento dei secondi. Un fenomeno importante, ma anche tremendamente pericoloso. Le famiglie non dovrebbero fungere da ammortizzatore sociale. Se così avviene, è perchè lo Stato è inesistente e l'economia praticamente immobile. E le ricchezze non alimentate, a un certo punto finiscono.