«Il Consiglio comunale di Peschiera Borromeo? Meglio svolgerlo al Teatro De Sica»

«L’attuale gruppo di maggioranza, che continua a professarsi apolitico e tecnico, dimostra tutt’altro»

Facciamo una premessa: cos’è e a cosa serve il consiglio comunale? Per riassumerlo brevemente diciamo che Il Consiglio comunale (formato da tutti i componenti politici eletti dai cittadini, maggioranza e minoranza per intenderci) determina l’indirizzo politico-amministrativo del Comune e ne controlla la sua attuazione; predispone il bilancio annuale e pluriennale, che contiene sia l’ipotesi sull’andamento complessivo delle risorse disponibili sia la determinazione delle priorità di intervento e la assegnazione delle risorse per macro gruppi; adotta atti di indirizzo generale. Questi atti impegnano la Giunta ed esplicitano in termini qualitativi e quantitativi i risultati da raggiungere, le risorse impegnate, i tempi previsti. La Giunta invece è tenuta a fornire annualmente al Consiglio comunale rapporti globali o per Settore, per la verifica dell’andamento della gestione rispetto agli obiettivi fissati. Infine, il Consiglio comunale partecipa alla definizione, all’adeguamento e alla verifica periodica dell’attuazione delle linee programmatiche da parte del Sindaco. Il Consiglio comunale è l’organo più importante e rappresentativo del comune. Questa definizione è esattamente l’opposto di quello che si è visto in scena a Peschiera Borromeo nel corso di questi ultimi 12 mesi. Dico, andato in scena perché, purtroppo, è sembrato di assistere ad uno spettacolo tragicomico. Per quelli come me che vedono l’aula consigliare come il dipinto di Raffaello “La scuola di Atene”, le assemblee cittadine era meglio farle svolgere al Teatro De Sica. Varrebbe la pena che ogni cittadino prendesse coscienza del fenomeno e ripercorresse attraverso lo streaming sul sito del Comune, le ultime sedute, per trarne le proprie considerazioni. In queste poche righe limito il mio scritto alla riflessione che ne ho tratto. Come può essere costruttiva un’assemblea pubblica dove si vedono i politici prendersela su questioni personali (non fare il politico); permettere al pubblico di intervenire in modo volgare e aggressivo senza poi espellere tale persona (non fare il Presidente del consiglio comunale); parlare per ore di quello fatto male delle amministrazioni precedenti senza invece esprimere con chiarezza quello che si è fatto e quello che si farà per il futuro di Peschiera Borromeo? Perché i cittadini è su questo che vogliono risposte, soprattutto quando le questioni sono esposte pubblicamente. Certo è che, nel mio pieno rispetto per le doti personali di ogni componente del consiglio comunale, si denota una grande confusione politica. La profonda spaccatura e successiva crisi avvenuta nella sinistra peschierese, emerge come un’orca marina dall’oceano nelle pubbliche sedute. L’attuale componente amministrativa di maggioranza che continua a professarsi apolitica e tecnica, dimostra tutt’altro quando antepone le questioni di cui sopra, alla tutela e allo sviluppo di Peschiera Borromeo.
Cesare Farina