Il futuro dell'ex impianto Saronio a Riozzo: un piano di bonifica per il 2025

Previsto un piano da 680mila euro per svelare il livello di inquinamento e avviare il risanamento dell’area, oggi in stato di abbandono

Il 2025 potrebbe finalmente rappresentare un punto di svolta per il destino dell’ex impianto militare della Saronio, a Riozzo di Cerro al Lambro. Questo sito, teatro durante la Seconda guerra mondiale della produzione di armi chimiche destinate all’esercito fascista di Benito Mussolini, custodisce ancora oggi un passato oscuro e inquietante. Attualmente di proprietà del demanio, l’area fu in seguito utilizzata dall’esercito come poligono di tiro, ma da decenni è abbandonata al degrado. L’ex impianto, che si estende su una superficie di 45mila metri quadrati nel cuore del centro abitato di Riozzo, attende da anni un intervento di recupero e bonifica. Secondo le informazioni più recenti, nei primi mesi del 2025 dovrebbe finalmente partire il piano di caratterizzazione, passaggio essenziale per individuare con precisione le aree contaminate e stabilire gli interventi necessari per la bonifica. Questo piano, finanziato con un importo complessivo di 680mila euro, prevede in particolare un’attività di monitoraggio ambientale e la demolizione di due fabbricati situati all’interno del sito. Gli interventi mirano a restituire decoro a un’area che oggi rappresenta un problema non solo per il suo degrado, ma anche per i potenziali rischi ambientali e sanitari legati alla presenza di contaminanti. La popolazione locale guarda con attenzione al futuro del sito, che potrebbe diventare un esempio di rigenerazione urbana o ospitare nuovi progetti utili alla comunità. Resta da vedere se il 2025 sarà davvero l’anno in cui Riozzo potrà finalmente voltare pagina, chiudendo un capitolo oscuro della sua storia e avviandosi verso un futuro più sostenibile e sicuro.