Cerro al Lambro, controlli sulla falda e i terreni dell'ex Saronio: accertamenti e interventi necessari

Il finanziamento regionale di 79mila euro coprirà un'analisi del rischio sanitario correlato allo stato di contaminazione della f

L'Esercito all'opera

L'Esercito all'opera durante la fase di caratterizzazione (foto d'archivio)

Recentemente, sono iniziati nuovi controlli sull'area dell'ex chimica Saronio, situata tra la periferia ovest di Melegnano e la frazione di Riozzo, nel comune di Cerro al Lambro. Attiva fino al 1966, la Saronio era una delle principali industrie per la produzione di coloranti, utilizzando però sostanze fortemente inquinanti che hanno contaminato sia la falda acquifera che i terreni circostanti.

Per far fronte alla situazione, è stato istituito un tavolo tecnico a livello regionale, con un finanziamento iniziale di mezzo milione di euro per il monitoraggio continuo della zona. «Dopo il recente incontro convocato in Regione, sono partiti i nuovi controlli sulla falda acquifera tra Melegnano e Riozzo, dove sino a metà degli anni Sessanta era presente la chimica Saronio», ha dichiarato a Il Cittadino il vicesindaco con delega all'ambiente Simone Passerini. Ha precisato che la falda interessata non è quella destinata all'approvvigionamento di acqua potabile per il consumo umano.

Il finanziamento regionale di 79mila euro coprirà un'analisi del rischio sanitario correlato allo stato di contaminazione della falda, accompagnata da un monitoraggio aggiornato delle acque sotterranee. Questi controlli sono essenziali per determinare i reali livelli di inquinamento e adottare le misure correttive necessarie. «Non ci sono riscontri di un peggioramento della situazione, ma dobbiamo comunque mantenere alta la guardia», ha aggiunto Passerini, sottolineando l'importanza di una vigilanza costante.

I precedenti monitoraggi effettuati nel corso del 2023 hanno rilevato la presenza di sostanze pericolose come il diclorobenzene e le ammine aromatiche. Durante una commissione consiliare recente, l'ex sindaco di Sinistra per Melegnano-Europa Verde, Pietro Mezzi, ha espresso preoccupazione per questi risultati, sollecitando ulteriori indagini per garantire la sicurezza ambientale e sanitaria della zona.

Il prossimo passo prevede un piano di caratterizzazione dei terreni, mirato a valutare gli effettivi livelli di contaminazione del suolo. Questo processo sarà fondamentale per pianificare eventuali bonifiche o altre misure necessarie per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica. La situazione resta sotto osservazione, con l'obiettivo di prevenire rischi futuri e gestire in modo adeguato i residui delle attività industriali passate.