Ancora sul caso Bellaria: lettera di Nando Tirloni alla Redazione di 7giorni

Pregiatissima redazione
preg.mo Arch. Zanardi
preg.mo sig. Carnevale
Con rinnovato dispiacere ho letto sia l’editoriale che l’articolo in primo piano apparsi sul numero 11 del 22 maggio del vs periodico. Ribadisco “con rinnovato dispiacere” poiché più volte su questa testata mi è capitato di leggere forti articoli rivolti verso noi operatori coinvolti nostro malgrado in quello che, con tono denigratorio/canzonatorio, da tempo è stato definito “l’affaire Bellaria”.

Assodato incontestabilmente che le edificazioni sono state realizzate nel rispetto delle autorizzazioni dell’Amministrazione Comunale e nonostante il grande dispiacere che tutti questi articoli, sovente con critiche gratuite, hanno provocato alla mia persona, non mi sono mai permesso di controbattere poiché per mia educazione ho sempre voluto lasciare a tutti la massima libertà di opinione ed espressione. Non sono però disposto a soprassedere quando invece, sotto la veste di pseudo-critiche, ad arte ed in modo sfumato, vengono rivolte palesi offese ed accuse, questo metodo non lo accetto e non lo capisco (forse per una questione di differenza generazionale) ma soprattutto non condividerò mai questa attuale moda di esprimersi. Lo ritengo molto svilente per colui che ne fa uso quindi, non appartenendomi, non lo adopererò mai come mia arma.
Per questa mia avversione a siffatto atteggiamento mi ritengo autorizzato a difendermi per la seconda volta (la prima volta mi sono permesso di rispondere ad una affermazione decisamente denigratoria rivolta dal sig. Sindaco nei miei diretti confronti) palesando il mio disappunto su quanto scritto sia dall’Arch. Zanardi nel suo editoriale che dal Sig. Carnevale il cui articolo e titolo avrebbe potuto avere, a mio modesto parere, ben diverso titolo e descrizione per il fatto che in prosieguo descriverò.

Caro Zanardi – prima mi sono permesso di chiamarti con il tuo titolo corretto per il fatto che, essendo Tu una persona ben conosciuta a me ed alla mia famiglia, ho sempre seguito con particolare interesse i tuoi articoli/editoriali in cui facevi trasparire sempre riflessioni profonde ed intelligenti nonché nozioni sempre documentate e non semplicemente “strillate” per fare colpo – magari a volte non mi sono trovato d’accordo con la tua opinione ma ti ho sempre considerato un giornalista molto corretto nel tuo mestiere!
Ciò detto, a maggior ragione mi è dispiaciuto davvero moltissimo leggere nel tuo editoriale frasi quali: “è imbarazzante vedere la quantità esorbitante di pessimi alloggi che vengono messi sul mercato….Il caso del PII di Bellaria è emblematico… il progetto è troppo brutto per essere vero”. Ancor con più acrimonia è la parte dell’editoriale dove affermi: “I nuovi inquilini sono vittime delle campane di richiamo delle cooperative peschieresi che a lungo sono state agevolate nella loro opera di cementificazione del territorio. Vittime però anche della loro superficialità e di una scarsa cultura dell’abitare”.
Perché fai queste affermazioni? Perché dipingi le persone alla ricerca di una casa come individui incapaci di discernere il bello dal brutto, come soggetti deboli alla mercé di approfittatori? Perché fai apparire le cooperative come soggetti indelebilmente corrotti e senza scrupoli?
Davvero stride questo tuo modo cosi generico di descrivere tutti i soggetti coinvolti (costruttori e compratori), un modo che più si addiceva alla gente di un tempo, molto meno preparata e quindi preda assai facile al richiamo delle sirene, dei vari imbonitori e truffatori di ogni genere. Consentimi di ribadire che stento a ritrovare in affermazioni così standardizzate la capacità di analisi che ti appartiene e contraddistingue. Non fare di tutta l’erba un fascio perché fortunatamente non ci sono solo aguzzini ed approfittatori, ci sono anche persone ormai fuori moda ma che spero non scompaiano: la gente onesta.
Ciò detto forse non ti è noto il ruolo che proprio le cooperative, quelle che tu chiami in modo spregiativo “le cementificatrici del territorio”, “le campane di richiamo”, hanno avuto proprio nel nostro contesto comunale. In un momento di fortissimo decentramento dell’abitare, dalla città all’hinterland (come tu ben sai anche per i tuoi studi), che ha determinato un consistente incremento dei prezzi del mercato libero (quello che tu stesso giustamente hai definito “lo slancio emotivo della bolla immobiliare”) le cooperative hanno avuto l’importante ruolo di calmieratrici dei prezzi, fatto che ha consentito soprattutto al ceto piccolo-borghese del nostro Comune di poter coronare il sogno dell’acquisto della casa di proprietà; in caso contrario quasi sicuramente una considerevole parte dei nostri cittadini avrebbe dovuto, per coronare la loro aspettativa, allontanarsi sensibilmente dal nostro territorio comunale e principalmente da Milano – luogo di eccellenza per il lavoro – con gli inevitabili disagi che ciò avrebbe loro comportato.
Per quanto concerne la tua asserzione “pessimi alloggi messi sul mercato”, permettimi di far notare un’altro dettaglio: in quasi 50 anni che le cooperative hanno agito nel territorio locale, non ho mai sentito nessuno lamentarsi della qualità delle edificazioni fatte e ne è riprova il fatto che in tutti questi decenni, nelle varie iniziative cooperativistiche in cui ho prestato la mia collaborazione – ma sono certo che ciò sia accaduto anche nelle altre cooperative locali – si è assistito sovente all’arrivo dei figli (e in anni recenti addirittura dei nipoti ) dei primi soci e questo, credimi, è la mia più grande soddisfazione poiché soprattutto è una referenza inattaccabile della buona volontà, dell’onestà e del buon operare che le cooperative hanno svolto!

Relativamente al secondo articolo, a firma Carnevale, come da me inizialmente asserito, il titolo avrebbe potuto essere di ben diverso contenuto se non si fosse accettato a priori come dogma di verità ciò che il sig. Sindaco ogni volta esterna. Anche in questo caso la cautela di un giornalista non può venir meno perché, oltre a far danno a se stesso, procura danni inimmaginabili verso coloro che sono coinvolti nella notizia. Pertanto, caro Carnevale, cautela e approfondimento, sono essenziali ad una corretta informazione/divulgazione delle notizie.
Nel caso specifico, siamo in presenza di un Responsabile dell’Ente ASL che protocolla in Comune, il mattino del 16 maggio, un documento da lui firmato in nome e per conto dell’ASL, indirizzato sia al nostro Comune, sia al comune di Mediglia che alla società Mapei (che allego qualora non ne siate in possesso), avente ad oggetto: “Parere sul quartiere residenziale Le Residenze del Parco…”. Tale documento cita testualmente: “In riferimento all’oggetto, esaminata la documentazione cartacea fornita, premesso che non è nelle competenze della scrivente ASL l’espressione di pareri rispetto all’Abitabilità, tenuto conto della presenza di problematiche legate alla sicurezza…” e poi conclude con un invito al sig. Sindaco ad agire presto. Come si evince dal documento ( che ribadisco essere un documento ufficiale protocollato presso il nostro Comune), l’ASL non dice assolutamente di non rilasciare l’abitabilità ma al contrario con il “non” (da notare che viene espressamente riportato in grassetto sul documento proprio per ben evidenziarlo) riconferma di non essere competente come già aveva affermato in una precedente occasione.
A quanto mi risulta, e trovo chiare conferme da come si è sempre espressa, l’ASL è preposta a verificare la corretta realizzazione sotto il profilo igienico-sanitario dei soli edifici ma non entra mai in merito alla valutazione ambientale (cioè il territorio nel quale sono ubicati gli edifici stessi) che è invece competenza dell’ARPA, lo stesso Ente che nel Febbraio del corrente anno ha espresso al Comune con specifica lettera parere favorevole all’edificazione della scuola materna prevista in questo comparto.

Ciò detto e per dovere di correttezza, va altresì precisato che lo stesso Responsabile ASL, subito dopo aver consegnato il documento da lui firmato, partecipa ad una conferenza dei servizi indetta dal nostro Comune dove – unico rappresentante presente su 7 invitati (esattamente come accaduto anche alle due precedenti conferenze andate quindi praticamente deserte) – cambia inspiegabilmente la sua personale opinione infatti, riprendendo in esame le stesse carte da lui utilizzate per redigere il suo documento ufficiale (come riportato nella citazione precedente), si avvicina parzialmente al parere della non agibilità. Come mai questa singolare metamorfosi???
Ecco, caro Carnevale, sottoposto il fatto vero al tuo esame, non convieni con me che l’articolo da te composto avrebbe potuto titolare: “Dove sta la Coerenza? Oppure: “La Coerenza è un optional”? O ancora: “Fanno sul Serio o stanno Scherzando”?... Ovviamente non escludo che tu, con la fantasia che ti è propria, possa trovare altri titoli più adeguati alla bisogna.
Gradirei conoscere il vostro pensiero sulla mia presente esternazione possibilmente con la pubblicazione del tutto sulla vs testata, credo mi sia dovuto dopo tutti i molteplici articoli apparsi. Avrei ancora tanto da dire su questa incomprensibile vicenda che tanto danno ha fatto, ma al tempo stesso confido e spero che, in tempi brevi, trovi una definitiva soluzione e con tale auspicio mi pongo a disposizione per uno scambio di opinioni/riflessioni che porti soprattutto verità sulla vicenda medesima con ampio risalto sulla vs testata giornalistica.

Nando Tirloni, Peschiera Borromeo