«Gli amici del circolino: facessero così con le famiglie sfrattate»

Un lettore scrive a 7giorni in seguito alla notizia dell'attivazione di una Linea dedicata agli utenti dell'Arci Magnolia all'Idroscalo, criticando la scelta

Leggo sul vostro quotidiano online questa notizia: “Bus notturni, da venerdì in servizio la linea da Porta Vittoria F.S. all’Idroscalo”. Subito mi domando? Ma a cosa serve questo servizio? La domanda che invece dovevo pormi, andando dentro la notizia, era chi serve? La risposta è semplice: il circolo Magnolia. Per gli abitanti della frazione San Bovio di Peschiera Borromeo questo “circolo” è ben noto, grazie al livello sonoro prodotto nella notte. Avete notato che la parola “circolo” è stata virgolettata? Sì, perché di circolo non ha proprio nulla. Facendo una piccola ricerca vedo che il Magnolia è un’attività imprenditoriale molto strutturata, con la forma giuridica dell’Associazione di Promozione Sociale, che produce un bilancio sociale di 64 pagine circa. Leggendole, con difficoltà perché è redatto sullo stile di un diario adolescenziale, vedo che l’impresa ha nel suo organico una quarantina circa di persone impiegate. Non voglio più annoiare con numeri e incarichi ma del classico circolo dove si gioca a bocce o a carte il Magnolia non ha proprio nulla. Per come la vedo io è un’impresa che offre spettacoli dietro pagamento di un biglietto d’ingresso e servizio ristorazione con bar e cucina. Fatta questa premessa mi domando il perché della necessità di dare un servizio pubblico notturno fino alle 4.30 del mattino in esclusiva ad una attività privata? Ma dove mai si è visto!!  Sicuramente la normativa permettere di creare queste “associazioni” che fanno questo tipo di business ma non mi sembra corretto che il pubblico le agevoli fino a questo punto. È un po’ come su un imprenditore costruisse un Casinò nel deserto e poi gratuitamente la città realizza una strada per raggiungerlo. Mi sembra oltretutto scorretto nei confronti di gli imprenditori che hanno un’attività nel ramo dello svago notturno; il comune non gli mette di sicuro le fermate davanti ai loro locali e fa girare gli autobus fino alle 4.30. Le condizioni di presenza sul mercato devono essere uguali per tutti. Se il Magnolia ha la necessità di avere un servizio di quel tipo deve essere di tipo privato e completamente a carico loro.

Questa storia mi fa pensare ad un altro “circolo” famoso di Milano: il Leoncavallo, dove 30 anni fa vedevo entrare tutta la Milano anarchica con i loro giubbotti alla moda da un milione di lire. E’ di questi giorni la notizia che il comune di Milano sta trattando con i proprietari per legittimare un’occupazione abusiva che dura da più di 40 anni. Facessero così anche per le famiglie sfrattate a causa della crisi……

Lettera Firmata