Milano, un cittadino ci scrive in merito alla proposta di nuovi ticket sanitari

In Regione Lombardia ci sono proposte di nuovi ticket su prestazioni sanitarie, Francesco ci ha scritto per far sentire la propria voce: «Vuoi vedere che vogliono farglielo pagare in particolare ai cittadini onesti?»

«Com’è possibile che un cittadino debba aspettare un anno o due per riuscire a farsi visitare?»

La redazione di 7giorni ha ricevuto la lettera di Francesco Lena, un cittadino che ha deciso di far presente una possibile iniziativa di Regione Lombardia , la quale sta infatti discutendo in merito all'adozione di nuovi ticket su prestazioni sanitarie. Ciò significherebbe un nuovo duro colpo per le tasche di tutti i cittadini, o meglio, per gli onesti. Di seguito la lettera del Sig. Lena, nella quale si rivolge agli ideatori di simili proposte: 

«In regione Lombardia vi è l’intenzione di proporre nuovi ticket su prestazioni sanitarie. A tal proposito, i nuovi ticket dovranno essere pagati da tutti coloro che abbiano un reddito superiore ai 30mila euro, anche da quei cittadini che finora erano esenti da pagamenti simili per età, ad esempio gli over 65
Vuoi vedere che vogliono farglielo pagare in particolare ai cittadini onesti? questi non solo già pagano il servizio sanitario nazionale per chi evade il fisco, per chi lavora in nero, per chi porta i soldi all’estero, per i corrotti, per i disonesti…ora i soliti onesti cittadini dovranno pagare anche il nuovo ticket sulle prestazioni sanitarie. Cari responsabili della sanità lombarda e nazionale, la strada per finanziare il servizio sanitario nazionale è quella di far pagare a tutti i cittadini il dovuto, andando a risolvere una buona volta il problema diffuso dell’illegalità. Qui vi si potrebbero trovare una montagna di soldi da far entrare nelle casse dello Stato, e non andare a colpire ancora chi, con orgoglio e senso del dovere civile e sociale, è onesto. Si va a colpire colui che porta avanti la cultura dei veri valori dell’onestà e solidarietà, che si batte per difendere il nostro servizio sanitario pubblico (uno dei migliori del mondo). Cari responsabili della sanità, bisognerebbe piuttosto risolvere le carenze organizzative, ad esempio intervenendo sulle lunghe e sconcertanti liste di attesa, necessarie per riuscire ad effettuare visite specialistiche di ogni genere. Nella mia modesta opinione basterebbe allargare le fasce orarie per le prestazioni in tutte le strutture sanitarie pubbliche, aprendole anche tutto il sabato, in questo modo diminuirebbero drasticamente i tempi di attesa, andando incontro ai cittadini.
Cari dirigenti delle aziende socio-sanitarie territoriali, com'è possibile che un cittadino con la richiesta del medico per una visita specialistica o di una prestazione sanitaria, debba aspettare un anno o addirittura due? E perché, se lo stesso cittadino dovesse richiedere la visita in privato, l’attesa si trasforma in soli pochi giorni? Qui mi sembra ci sia qualcosa che non torni, mi pare che ci siano dei meccanismi operativi a dir poco insufficienti, e che ci giochino sotto anche degli interessi privati di qualche categoria di: liberi professionisti, dirigenti, o dipendenti del servizio sanitario nazionale. 
Cari responsabili nazionali, regionali e locali della sanità pubblica, dovete delle spiegazioni ai cittadini.  Cari responsabili, inoltre vorrei ricordarvi che l’articolo 32 della Costituzione italiana, tutela la salute in quanto diritto fondamentale dell’individuo e nell’interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Poi la legge 833 che ha istituito il servizio sanitario nazionale, ha stabilito dei principi di uguaglianza di trattamento, decentramento di gestione, globalità e unità d'intervento e gli obiettivi, di prevenzione, cura, riabilitazione, ed è previsto nei piani sanitari nazionali, regionali, e locali, che siano stabiliti dei meccanismi operativi per applicare i principi e mettere in atto una strategia per raggiungere gli obiettivi di benessere psicofisico delle persone, rispondendo con efficacia ai bisogni dei cittadini. Allora vi chiedo gentilmente di rimuovere le cause di queste lunghe liste di attesa, e di non introdurre altri ticket, al contrario andrebbero aboliti quelli tuttora in vigore. I mezzi li avete, il tempo pure, le risorse si possono trovare basta la volontà di far pagare il dovuto a tutti i cittadini, eliminando tanti sprechi clientelari su appalti di servizi, di lavori, sulle convenzioni con strutture e cliniche private, fondazioni, senza scordare la necessaria ristrutturazione e riqualificazione degli ospedali, inoltre investendo maggiormente nella prevenzione.
Auspico si arrivi velocemente a raggiungere l’obiettivo fondamentale, ovvero che il diritto alla salute sia garantito a tutti i cittadini in eguale misura». 

Francesco Lena