Piscina comunale di Peschiera Borromeo, pioggia di lamentele dai cittadini

«Sporcizia, bagni indecenti, confusione e zero regole: ecco com'è ridotta la piscina di via Goldoni»

Una foto della giornata di domenica 15 giugno 2025, in piscima

Una foto della giornata di domenica 15 giugno 2025, in piscima

Doveva essere una domenica di relax, sport e frescura. Invece, per tre cittadini di Peschiera Borromeo che si sono rivolti alla redazione di 7giorni, la giornata trascorsa presso la piscina comunale di via Carlo Goldoni si è trasformata in un’esperienza da dimenticare. Le lettere e le segnalazioni arrivate in redazione, raccontano con toni accorati e indignati lo stato di degrado e incuria in cui versa la struttura, una volta considerata un punto di riferimento per le famiglie del territorio.

Prima segnalazione: degrado generalizzato e regole ignorate

Una cittadina scrive con amarezza: «Un luogo che dovrebbe rappresentare un’oasi di benessere, sport e socialità si è trasformato, invece, in un esempio di totale abbandono e incuria. C’erano rifiuti nei pressi delle vasche, cartacce e bottiglie vuote che nessuno si preoccupava di raccogliere. I cestini traboccano – quando ci sono – e nessun addetto sembra incaricato del minimo controllo o della pulizia regolare dell’area».

La critica si estende anche al mancato rispetto delle norme: «L’obbligo della cuffia viene sistematicamente ignorato da molti utenti, senza che nessuno dello staff intervenga. Si corre intorno alla vasca come se fosse una pista da gioco, aumentando il rischio di incidenti. Le norme igieniche e di sicurezza non sono un capriccio: servono a tutelare la salute di tutti. Qui, invece, regna l’anarchia».

Disservizi al bar e delusione personale

Nella stessa missiva, la cittadina denuncia anche il servizio del bar: «In piena estate, con temperature torride, ci si aspetterebbe almeno di poter acquistare dell’acqua fresca. E invece: solo bottiglie calde, frigo vuoti, un’offerta ridicola e personale impreparato. Il bar sembra un miraggio mal riuscito, completamente sprovvisto di ciò che dovrebbe essere basilare in una struttura estiva aperta al pubblico».

E conclude con un tono profondamente deluso: «La piscina comunale è sempre stata, per me e la mia famiglia, un punto di riferimento. Un luogo di ritrovo, di svago e di spensieratezza dove ho visto crescere i miei bambini, estate dopo estate. Vederla ridotta così fa male. E, con grande dispiacere, difficilmente ci rimetterò piede».

Seconda segnalazione: bagni indecenti e lettini insufficienti

Un altro cittadino, più diretto e schietto nei toni, racconta una situazione da incubo: «I bagni erano sporchi, galleggiavano le feci. Inaccettabile. E oltre a questo, quattro giovani bagnini sempre seduti all’ombrellone non facevano nulla per far rispettare le regole. Gente in acqua senza cuffia, e nessuno diceva niente».

Il problema si estende anche all’organizzazione: «Per quanto riguarda i lettini, erano decisamente insufficienti. Io ne volevo uno e mi hanno detto all’entrata che ne avrebbero dovuti acquistare altri. Ma come si può aprire una piscina senza abbastanza lettini per gli utenti?».

Terza segnalazione: maleducazione, fumo ovunque e nessun rispetto

L’ultima segnalazione arriva da un giovane di 24 anni che si è recato in piscina con alcuni amici: «Abbiamo trovato una confusione esagerata per tutto il pomeriggio. Alcuni presenti gridavano in modo sguaiato, maleducati e senza il minimo rispetto per le famiglie intorno. Nessun bagnino ha detto nulla. Le regole sembrano non esistere».

Il giovane aggiunge un altro dettaglio preoccupante: «Numerose persone non indossavano la cuffia in acqua, e non c’era alcun controllo. Ma soprattutto, si fumava ovunque, anche nelle aree non predisposte e in presenza di bambini e minori. Una scena surreale, che dimostra quanto poco venga fatto per tutelare il benessere e la sicurezza degli utenti».

Se tre indizi sono una prova: servono risposte urgenti

Le segnalazioni, giunte separatamente alla nostra redazione, descrivono un quadro coerente e preoccupante: quello di una struttura pubblica, con servizi carenti, regole ignorate, comportamenti incivili tollerati e una gestione completamente disinteressata. 

La piscina comunale di via Goldoni, sebbene affidata a un gestore privato, è un bene pubblico. E come tale, merita attenzione, rispetto e cura. Alla luce delle segnalazioni ricevute, 7giorni richiederà ufficialmente chiarimenti sia all’amministrazione comunale sia al soggetto gestore dell’impianto. I cittadini, che pagano per usufruire del servizio, hanno diritto a un ambiente sicuro, pulito e dignitoso.

Torneremo presto sull’argomento con le risposte che ci verranno fornite.