Piazza della Costituzione a Mezzate: un frastuono che non ha mai fine

Un lettore scrive a 7giorni per segnalare il rumore assordante e continuo che subiscono i cittadini di Mezzate con la casa affacciata su piazza della Costituzione.



Quando arrivai qui, tre anni fa, la piazza rossa di Mezzate era un posto tranquillo, quasi noioso: una pasticceria, luogo di ritrovo discreto e solitario, e qualche negozio che alle 19 in punto abbassava le saracinesche. Tutto qui. E si stava bene.
Per noi, che dal caos di Milano eravamo scappati, sembrava il paradiso terrestre.
Ma qualcuno sosteneva che la piazza stava morendo, al che s'è provveduto alla cura per rivitalizzarla: giostrai che periodicamente allestiscono le loro rumorose attrazioni, la pista del ghiaccio con i motori delle pompe che lavorano ventiquattro ore su ventiquattro, le serate in musica stile concerti allo stadio San Siro.
Nulla da eccepire, anzi: lodevoli sforzi d'aggregazione sociale e giovanile ed una mano ai commercianti. Purtroppo la cura ha avuto, come spesso accade, qualche controindicazione. Nel caso della piazza, soprattutto dei residenti, molte, troppe!
Un ristorante chiassoso all'inverosimile, che trasmette musica tormentosa e di pessimo gusto, affacciato proprio a ridosso delle finestre degli appartamenti dirimpetto: nessun rispetto per il meritato desiderio di un pò di pace dopo una giornata dura ed impegnativa.
Loro, in fondo stanno lavorando e tu, invece, te ne stai spaparanzato a tentare di ascoltare il telegiornale (senza riuscire a sentire una sola parola per il gran fracasso che arriva dalla piazza!)

La piazza, che prima era frequentata da anziani in cerca di fresco, di un momento di svago o di quattro parole discrete, ora non vede che torme di ragazzini urlanti eternamente calcianti palle multicolori. Biciclette si rincorrono pericolosamente come su una pista di gara. Urla, strepiti, pallonate contro le serrande e le vetrine dei negozi. Ma non è finita.
Quando, alla sera, dopo mezzanotte, tutto sembra volgere verso l'agognato silenzio ecco che arrivano loro, gli adolescenti di Mezzate. Alcune volte sino alle quattro di mattina, ridono, scherzano, cantano ad alta voce, scorrazzano con motorini smarmittati senza preoccuparsi del desiderio di riposo degli sfortunati abitanti di questa disperata piazza.
Per non parlare di come essa viene riconsegnata, agli spazzini, il giorno appresso!
Ma anche questi ultimi hanno il loro bel da fare per rallegrare i nostri nervi: alle sette precise di sabato mattina il motosoffiatore, in cerca del pattume lasciato solo poche ore prima dall'ultimo concerto del venerdì notte (a proposito di questo: ma è mai possibile che il palco debba sempre venire allestito nella parte della piazza a ridosso delle finestre e mai sul lato più lontano?), s'accende scoppiettando e riempie la piazza rossa, e le nostre irritate orecchie, del suo allegro ronzio.

Qualcuno, a questo punto, obietterà: "Ma che esagerazioni!"
A queste persone posso solo ribattere con lo slogan di una famosa pubblicità di qualche anno fa: provare per credere!

Roberto Pons