Un concittadino: «Non si può chiedere giustizia personalizzata»


Questo appello, quindi, non chiede giustizia, ma vendetta, volere vedere marcire in galera il responsabile della disgrazia “per non incontrarlo in giro con la stessa auto che l’ha ucciso. A vedere una commedia a teatro dove, casualmente, incontra il fratello gemello di Andrea, che vede una famiglia felice e non si sa dare pace”.
Perché il patteggiamento poi non è un’assoluzione, anzi proprio il contrario. Il patteggiamento prevede infatti il riconoscimento della propria colpevolezza dietro uno sconto della pena prevista, quindi il responsabile dell’incidente, delle conseguenze comunque ne avrà.
“Pagare la giusta pena è riabilitativo per lui e per noi. Il fatto che fosse cosciente peggiora le cose, più aggravante di droghe o alcool, perché sapeva cosa stava facendo”. Questa frase dà l’idea dell’azione di linciaggio a cui è sottoposta una persona, perché detto così sembra che abbia commesso un omicidio volontario, giocando a bowling, usando le persone come birilli. La prigione può essere riabilitativa per chi commette un reato volontario, cosa può insegnare a una persona che già macera per il rimorso? Non è stato un assassinio, ma un incidente, gravissimo, ma pur sempre involontario; sono certo che moltissimi di voi nella vita abbiano provocato per distrazione un incidente, di qualsiasi tipo, spesso risolto con esiti lievissimi. Ma a trasformare un banale incidente in tragedia, a volte sono sequenze di eventi concatenati nefasti, e a questo punto vorrei vedere i feroci accusatori nelle vesti del responsabile dell’incidente. Sentirsi dare dell’assassino, del pirata della strada (come hanno riportato tutti i media), sentirsi augurare la morte per sé e per i propri familiari.
Tutto questo è comprensibile se detto dai familiari, ma inconcepibile quando proferito da chi è estraneo alla vicenda, ma istigato dai continui appelli di una madre disperata.
Un modo per onorare la memoria di Andrea, quindi, non è impegnarsi perché chi ha sbagliato paghi oltremisura, ma continuare, ad esempio, con le ammirevoli iniziative per la raccolta di fondi per la creazione di pozzi dedicati ad Andrea. Sono queste le cose per cui bisognerebbe usare gli spazi concessi dalla stampa.