Un lettore ci tiene a chiarire alcuni luoghi comuni sull’Islamismo

Nel 1979, la mia fidanzata di origine algerina e io ci siamo recati presso la moschea di Segrate, forse allora solo centro islamico con area di preghiera, per avere alcune informazioni di carattere religioso, visto che volevamo sposarci, ma la sua ambasciata richiedeva la mia conversione e il Comune di Milano, senza il nulla osta dell'ambasciata, non ci avrebbe sposato. Parlammo... o meglio parlai con un barbuto signore italiano, che si presentò come Imam – non ricordo il nome – però poi risolvemmo il nostro problema diversamente. Per cui, la presenza sul territorio data dal ‘78-’79, che sono gli anni dell'inizio della recrudescenza islamica sia sciita che sunnita.
Si fa grande confusione, omologando chiese e moschee come luoghi di culto, senza sapere che l'unica e sola chiesa islamica è la Kaaba alla Mecca. Le moschee sono come i fortini degli Yankee durante la conquista dell'Ovest. Servono per islamizzare. La prevalenza nel mondo islamico è sunnita e la dottrina non prevede l'obbligo della preghiera comunitaria, essendo la religione un fatto personalissimo tra l'uomo e Dio, che deve avvenire rispettando i cinque pilastri che sono:
1) Credere in Dio (il Dio abramico - ebreo - cristiano - musulmano);
2) Credere in Maometto (che Dio lo benedica) come ultimo profeta  (riconoscendo tutti i profeti che lo hanno preceduto, Gesù incluso);
3) Pregare cinque volte al giorno rivolto verso la Mecca;
4) Fare zakat (elemosina);
5) Effettuare un pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita.
Tutto il resto sono accessori che, nel corso di questi ultimi 1400 anni, le diverse scuole coraniche, i saggi, gli asceti, i califfi, ecc… hanno aggiunto per rendere più “allegra” la vita dei fedeli.
Essere a contatto con tante religioni diverse... racconta Laura Travaglia, anche lei immersa in un profondo lago d'ignoranza, visto che la religone abramica é una sola e tre sono le principali confessioni: ebraica - cristiana - musulmana. Sarebbe stato molto più appropriato dire: essere a contatto con tante diverse culture, tante diverse abitudini etniche, non dimenticando che tra queste c'é la “simpatica” usanza (non condannata dall'Islam) della castrazione femminile (clitorotomia e infibulazione). Dicendo che, secondo la Costituzione (nostra), tutti gli uomini sono uguali e bisogna rispettare il credo di tutti, il papà di Shwaima scopre la sua origine e la sua furbizia genetica perché la Sharia a cui lui crede in forma assoluta in primo luogo sta al di sopra della Costituzione, essendo la prima rivelata da Dio e la seconda opera umana e in secondo luogo la Sharia asserisce che la donna è inferiore all'uomo e come tale deve avere sempre un tutore che sia il padre, il fratello, il marito o il figlio (rifarsi alla democratica costituzione algerina che, per l'appunto, prevede la figura del tutore).
Un cordiale saluto.