Verso la conclusione la controversia sui rimborsi ai pensionati dovuti per l'incostituzionalità della Legge Fornero

L'Avvocato Guido Reggiani che per Fratelli d'italia aveva sollevato la questione fa sapere che la proposta di annullamento della legge è stata rimessa alla Corte Costituzionale affinché ne valuti la legittimità

Guidi Reggiani

Guidi Reggiani

Caro Cittadino, cara Cittadina,
nelle scorse settimane, ad esito dei giudizi promossi davanti al TAR Lazio da centinaia di pensionati, anche per il tramite di associazioni di categoria, avverso la circolare INPS di attuazione della norma del Governo Renzi sulle pensioni, è stata declinata la giurisdizione della controversia a favore del Giudice Ordinario e Contabile. Analogo epilogo ha riguardato la nostra azione giudiziale, decisa successivamente con sentenza del 7 aprile u.s. La nostra iniziativa giurisdizionale si arresta dunque, ma la battaglia non è affatto terminata. Infatti, nell’ambito di distinti giudizi, la norma di cui abbiamo chiesto l’annullamento è stata rimessa alla Corte Costituzionale affinché ne valuti la legittimità.
Si tratta dell’art. 24, co. 5  del Decreto Legge n. 201/2011, convertito in legge n. 214/2011, come modificato dal Decreto Legge n. 65/2015 che – come ahinoi ben noto – ha previsto che la rivalutazione automatica relativa agli anni 2012 e 2013 sia riconosciuta (in estrema sintesi) nella sola misura del 40%, 20%, 10% o non sia affatto riconosciuta, a seconda del livello di trattamento pensionistico.
Una delle Ordinanze di rimessione è la n. 124 del 2016 da parte del Tribunale di Milano (di cui ti alleghiamo un estratto) dove in particolare i Giudici rimettenti - in linea con quanto abbiamo sempre sostenuto - dopo avere constatato che, anche con l’ultima norma del Governo Renzi “resta fermo l’inadempimento del legislatore alla sentenza n. 70/2015” (la sentenza con cui era stata dichiarata incostituzionale la cosiddetta “Legge Fornero”) hanno concluso affermando che  “il legislatore del  2015, nel proprio intervento retroattivo a seguito della sentenza di incostituzionalità, non ha minimamente preso in considerazione la gravosità del proprio intervento avendo anche riguardo a quanto già disposto con la legge di stabilità per l'anno 2014, e ciò è tanto più grave nel contesto economico finanziario più volte richiamato. Risulterebbe quindi ancor più palese, in tale quadro, la violazione degli articoli 3, 36 e 38 Costituzione, non solo per la durata complessiva dell'intervento ma anche per la totale assenza di alcuna ponderazione da parte del legislatore del sacrificio richiesto ai pensionati con il trattamento più elevato rispetto alle proprie esigenze di bilancio come già sopra evidenziato”.
Le ferme conclusioni del Tribunale di Milano, analoghe a quelle a cui sono giunti altri Tribunali che nel frattempo hanno parimenti dubitato della legittimità della norma in questione, lasciano ben sperare sull’esito del giudizio in Corte Costituzionale.
L’auspicio, in particolare, è che a seguito della celebrazione dell’udienza di discussione (che al momento, però, non ci risulta sia stata ancora fissata) la Corte Costituzionale giunga ad annullare la norma impugnata ed il Governo adotti immediatamente misure finalizzate a ripristinare un equilibrato sistema di rimborso per tutti i pensionati. 
Pertanto - ferme restando eventuali iniziative dei singoli che ciascuno potrà se ritiene portare avanti autonomamente - ti terremo come sempre aggiornato sulla vicenda e, in particolare, sulla data di fissazione dell’udienza.

Guido Reggiani

Responsabile del Dipartimento per la tutela dei cittadini contro i malfunzionamenti della Pubblica Amministrazione di fratelli d'italia-Alleanza Nazionale