Milano, Area C: l'assessore regionale Franco Lucente critica l'aumento del ticket nei weekend
Lucente: «Un accanimento sui cittadini e commercianti. Serve una strategia condivisa e non penalizzante»
Milano, 14 agosto. La proposta di estendere il pagamento del ticket per l’accesso all’area C di Milano anche nei weekend ha suscitato numerose reazioni, tra cui quella particolarmente critica dell’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente. L’assessore ha espresso forte disappunto per quella che considera una misura eccessivamente punitiva nei confronti dei cittadini e dei commercianti, sollevando preoccupazioni per l'impatto che potrebbe avere sulla vivacità economica e sociale della città e del suo hinterland.
Lucente non ha esitato a sottolineare come questa decisione del Comune di Milano, sebbene dettata da logiche che non intende discutere nel merito, possa danneggiare ulteriormente coloro che si spostano verso il capoluogo lombardo, sia per lavoro che per turismo. «A farne le spese - ha dichiarato - saranno ancora una volta i commercianti e i cittadini che dall’hinterland e dal resto della Lombardia si recano a Milano. Non sono per niente convinto che un piano strategico e condiviso di mobilità sostenibile debba per forza prevedere gabelle e sanzioni pecuniarie piuttosto salate». Parole che riflettono una chiara opposizione a quella che Lucente vede come una sorta di «accanimento» verso i lombardi che, già gravati da spese per gli spostamenti quotidiani, si vedrebbero costretti a pagare anche per spostamenti di carattere ricreativo o turistico durante i fine settimana.
Il tema della mobilità sostenibile, al centro di molteplici dibattiti a livello locale e regionale, viene affrontato dall’assessore con una prospettiva diversa rispetto a quella adottata dal Comune di Milano. Lucente critica l'approccio unilaterale del Comune, che a suo avviso non tiene conto delle necessità delle aree circostanti la metropoli, né tantomeno del peso che queste scelte possono avere sull’economia locale. «Milano - prosegue Lucente - è una metropoli e ogni scelta si riverbera inesorabilmente sulle altre realtà territoriali circostanti, che in questo momento le subiscono e basta». In questo contesto, l’assessore invoca una maggiore cooperazione tra gli enti locali, auspicando la condivisione di una strategia più ampia e concertata, che coinvolga non solo il Comune di Milano, ma anche la Regione Lombardia e altre istituzioni interessate.
Secondo Lucente, infatti, le attuali decisioni prese dal Comune di Milano si rivelano essere impopolari e poco efficaci, soprattutto se valutate alla luce dei risultati concreti. «Dal Comune di Milano, invece, arrivano solo decisioni impopolari che, dati alla mano, non portano a miglioramenti significativi in ambito ecologico e che colpiscono solo i cittadini». Questo punto di vista evidenzia una frattura tra le politiche comunali e le aspettative regionali, ponendo l’accento sulla necessità di rivedere il modello di gestione del traffico e della mobilità urbana.
L’intervento dell’assessore Lucente si inserisce in un dibattito più ampio e delicato, quello della sostenibilità delle politiche urbane e della loro compatibilità con le esigenze economiche e sociali della regione. La richiesta di una strategia condivisa e non punitiva rappresenta, in questo senso, un appello per una revisione delle misure finora adottate, cercando soluzioni che possano bilanciare la necessità di ridurre l’inquinamento e il traffico con il mantenimento di una dinamica economica e sociale vitale.
Resta ora da vedere come il Comune di Milano risponderà a queste critiche e se si aprirà un dialogo costruttivo con la Regione Lombardia per rivedere e, eventualmente, modulare le misure previste per l’area C nei prossimi mesi.