Peschiera, blitz osceno al consultorio, le forze politiche unite nel condannare l’intimidazione contro il Centro per la Famiglia

Parisotto: « Chi pensa che un consultorio serva solo per interrompere la gravidanza non tiene abbastanza alla salute delle donne»; Malinverno: «Questa azione rende un pessimo servizio alla festa dell’8 marzo»; Bianchi: «Solidarietà a tutte le operatrici e operatori che svolgono in maniera professionale ogni giorno il loro lavoro»; Lauretta: « Un attacco fine a se stesso di dubbio gusto»

Uno dei cartelli meno osceni appesi fuori dal Consultorio

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Antonella Parisotto: «Come Gruppo consiliare di Peschiera Riparte difendiamo la scelta di dotare Peschiera Borromeo di un servizio assente da anni che Regione Lombardia tramite Ats e la sua politica di depotenziare I servizi territoriali sanitari, non ha riportato nei locali di via Matteotti. Il consultorio cittadino con Ceaf  ha erogato più di 4000 prestazioni a prezzo di ticket fin dal primo anno, quello della pandemia, e a differenza dei consultori pubblici, non ha mai smesso l'attività. Con il consultorio accreditato presente è garantito il diritto alla salute fisica e mentale, anche per la professionalità degli operatori che erogano un servizio di qualità. Il diritto all'interruzione di gravidanza è garantito dalla legge. Così come la procreazione consapevole. Chi pensa che la misura di valutazione di un consultorio sia esclusivamente la ricetta per interrompere la gravidanza non tiene abbastanza alla salute delle donne. Invece di prendersela con il consultorio di Peschiera vadano a verificare se negli ospedali della zona sia facile abortire o l'obiezione di coscienza lo impedisca, chiedano alla Giunta regionale di chiarire chi gestirà i consultori nelle case di comunità. È l'attuale maggioranza che può difendere la scelta fatta e il servizio presente o fare altre scelte rispetto al consultorio cittadino. Speriamo vivamente che chi vuole difendere un servizio di qualità faccia sentire la sua voce forte che sovrasti quella di chi lo contesta»

Marco Maliverno già candidato sindaco (Gruppo misto): «Gli autori di questi manifesti hanno scritto volgarità senza senso, contro la dignità delle donne e dimenticando che l’aborto non può essere considerato un metodo anticontraccettivo ma una opzione dolorosa. Questa azione rende un pessimo servizio alla festa dell’8 marzo e alla giusta e legittima rivendicazione di avere un consultorio che svolga servizi ai sensi della legge 194».

Claudia Bianchi (Capogruppo Partito Democratico): « Leggo ora quanto è accaduto stanotte vicino al Consultorio. Lo ritengo un fatto grave che nulla ha a che fare con il rivendicare il diritto di avere un consultorio laico nel proprio territorio. Si possono avere opinioni diverse ma queste devono sempre essere manifestate alla luce del sole e con le giuste modalità nel pieno rispetto delle opinioni e del lavoro altrui.  Esprimo quindi la mia solidarietà e quella del circolo Pd di Peschiera Borromeo a tutte le operatrici e operatori che svolgono in maniera professionale ogni giorno il loro lavoro presso il Consultorio di via 2 giugno».

Davide Lauretta (Capogruppo Fratelli d’Italia): «Noi siamo sostenitori della libertà di pensiero e di opinione fin quando non lede la libertà altrui. Questo gesto è scorretto perché non si dichiara un proprio pensiero ma si attacca una struttura che ha sempre lavorato nel rispetto delle regole. Un attacco fine a se stesso di dubbio gusto»