Dispositivi scalda tabacco: storia, caratteristiche e funzionamento

I dispositivi “a tabacco scaldato” sono prodotti per fumatori adulti disponibili in commercio soltanto da pochi anni. Assieme alle sigarette elettroniche, la cui comparsa risale agli inizi degli anni Duemila, rappresentano ad oggi la principale alternativa al fumo tradizionale, quello delle sigarette, dei sigari e di altri lavorati affini. In questo articolo vediamo qual è la loro storia e quali sono le caratteristiche tecniche e funzionali che differenziano i riscaldatori da altri prodotti per fumatori adulti.

Breve storia degli scalda tabacco

I primi studi* riguardanti gli effetti del fumo sulla salute umana vennero pubblicati nel 1950; da allora, si sono susseguite numerose ricerche sull’argomento, come spiega la pubblicazione “History of tobacco and health”*, a cura di due ricercatori australiani.

Anche per questo, circa un decennio dopo, i maggiori marchi dell’industria del tabacco provano a sviluppare una nuova tipologia di prodotto. I tentativi si esaurirono quasi subito, anche a fronte del netto fallimento commerciale.

Tentativi più convincenti vennero approntati nella seconda metà degli anni Ottanta, e si tradussero nella commercializzazione di una serie di dispositivi riscaldanti di tipo elettronico; nessuno di essi restò in commercio per più di qualche anno. I moderni riscaldatori di tabacco fanno la loro comparsa a partire dal 2014 circa, facendo seguito alla diffusione sul mercato delle sigarette elettroniche. Di seguito, scopriamo come funzionano i dispositivi “a tabacco riscaldato”.

Cos’è un prodotto scalda tabacco

È un dispositivo elettronico, alimentato da una batteria agli ioni di litio. Grazie a un motorino e a una serie di circuiti interni, è in grado di riscaldare una miscela di tabacco, confezionata in forma di stick monouso. Questi vanno inseriti in un apposito slot, dove vengono scaldati a temperature piuttosto elevate (ma non superiori a 300°) così da sprigionare un vapore di tabacco contenente nicotina. La miscela, che può essere aromatizzata da fragranze fruttate o fresche, è preconfezionata in formati compatibili con i dispositivi ai quali è destinata; pertanto, in un riscaldatore non si possono inserire stick non compatibili né le sigarette tradizionali.

Come funziona un dispositivo scalda tabacco

Un dispositivo a tabacco scaldato utilizza un sistema di riscaldamento interno, che può essere di due tipi: induttivo o resistivo.

Per quanto riguarda il primo, il principio di base è l’induzione. La corrente elettrica passa attraverso una bobina metallica elicoidale, avvolta attorno alla camera di riscaldamento (lo slot in cui si inserisce lo stick di tabacco); ciò determina la formazione di un leggero campo elettromagnetico che, a sua volta, genera il calore che scalda la miscela all’interno del dispositivo. La Induction Heating Technology caratterizza svariati dispositivi a tabacco scaldato, inclusi quelli a marchio glo™, i quali fungono anche da prodotto scalda stick a base di erbe, privi di tabacco e contenenti nicotina.

I dispositivi con riscaldamento resistivo, invece, sono dotati di un circuito abbinato a una resistenza elettrica. Si tratta di una componente fatta di materiale con capacità conduttive: quando viene attraversata dalla corrente elettrica si surriscalda, per effetto di una sorta di attrito, sprigionando così il calore che riscalda la miscela di tabacco.

Entrambi i sistemi funzionano accoppiati a sensori e software di controllo, che servono a monitorare i profili di temperatura. Questa caratteristica è di particolare importanza, dal momento che i riscaldatori non bruciano il tabacco, a differenza di quanto avviene nelle sigarette e in altri prodotti tradizionali a base di tabacco.

*https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14528877/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6202178/

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18+ Only. Prodotto destinato esclusivamente a consumatori adulti. Questo prodotto non è privo di rischi e contiene nicotina, una sostanza che crea dipendenza.