Abbandonare il milanocentrismo e puntare sulla valorizzazione dei comuni secondo un’ottica policentrica
12 giugno 2012
Siamo alla fase finale dell’iter di approvazione del Ptcp, che si concluderà entro ottobre. Al nuovo Piano urbanistico di sviluppo territoriale e infrastrutturale della Grande Milano per la prima volta possiamo aggiungere l’aggettivo strategico, perché non si limita alla descrizione dell’assetto attuale, ma contiene strategie valide per i prossimi vent’anni. Ma cosa c’è alla base della pianificazione? Innanzitutto abbiamo individuato le potenzialità del nostro territorio, che concentra circa il 10% del Pil nazionale, ma che deve essere valorizzato per accrescere la qualità di vita dei cittadini, considerando che, secondo l’Ocse, siamo la terza provincia più popolata d’Europa dopo Parigi e Londra. Dopodiché abbiamo analizzato le strategie vincenti attuate dalle aree metropolitane simili alla nostra, ossia Parigi, Barcellona, Monaco e Londra. Per diventare maggiormente competitivi dobbiamo valorizzare i Comuni al di fuori della Città di Milano, passando dal “milanocentrismo” – con il Capoluogo a fortissima densità e la periferia utilizzata in forma estensiva e indistinta, spesso degradata – a una visione policentrica – in cui le singole identità territoriali siano interconnesse tra di loro, attraverso corridoi infrastrutturali, ambientali e comunicativi, che promuovano l’incremento degli scambi e delle relazioni. In tal senso importante sarà lo sviluppo del sistema di trasporto pubblico, che, nell’area del Sud Est Milanese comprende il progetto di prolungamento della metropolitana M4 (fino a Segrate e successivamente a Pioltello), nuove fermate delle linee S a San Giuliano (Sesto Ulteriano e via Tolstoj) e interscambi d’interesse sovracomunale a Pioltello (S5, S6 e R) e a Melegnano (S1 e S12).
12 giugno 2012