Garavaglia (ANPC): «È tempo di riconoscere la Resistenza per quella che fu, una lotta di popolo che ha conquistato la libertà per tutti»
«Gli Ucraini stanno resistendo anche per noi . Addolorati e ammirati per la fierezza degli Ucraini abbiamo il dovere morale di sostenerli, con tutti gli aiuti possibili e anche con le armi»

25 Aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo
Roma, 20 aprile 2022.
«Ricordare il 25 aprile considero essere un dovere civico e una responsabilità
educativa. Ogni anni provo un sottile disagio nel registrare che ci dono
fazioni politico culturali che tenacemente insistono nello sminuire e relegare una data fondativa della Nazione a
puro fatto storico da archiviare. Il fatto è che non è conosciuta la nostra
storia, nemmeno la più recente. I più non hanno nemmeno riminiscenze dei
movimenti studenteschi del 1968, della crisi economica dei primi anni settanta,
che viene richiamata in questi giorni a causa della necessaria riduzione delle
risorse energetiche, a causa della guerra in Ucraina. La pandemia, che non ci
abbandona ancora, e la crudele guerra nel cuore della Europa, dimostrano agli
scettici sul fenomeno della globalizzazione, quanto siamo tutti
interdipendenti. Per questo urge che la scuola riprenda con vigore i programmi
di storia e geografia perché sarebbe difficile perfino capire i telegiornali senza nozioni geografiche per capire la
geopolitica. Il 25 aprile 1945 gli Italiani sono stati liberati dalle truppe
nazifasciste: è la Festa della Liberazione. Chiamiamola col suo nome e diventa
una giornata importante per tutti. Non devono esistere strumentalizzazioni,
vanno ricordati e onorati tutti coloro che non hanno temuto di sacrificare la
vita. Accanto ai Partigiani Italiani hanno combattuto alleati provenienti da
ogni angolo del pianeta: Americani, Canadesi, Francesi, Polacchi, una brigata
di ebrei. Combatterono uomini, donne e
addirittura ragazzini. Se per anni si è consentito che si appropriasse della
Festa qualche parte politica è tempo di
riconoscere la Resistenza per quella che
fu, una lotta di popolo che ha conquistato la libertà per tutti. Grande apporto
fu quello delle forze cattoliche tra le cui fila si annoverano sacerdoti
martiri per i quali sono in corso processi di beatificazione: “Ribelli per
amore” della libertà, contro l’odio. La lotta di Liberazione è il fondamento della nostra
Costituzione, che garantisce per tutti la democrazia e l’unità del Paese. Questa è la verità e non riconoscerla
indebolisce la forza della stessa nostra Carta. Per la libertà e l’ dipendenza
di un popolo la scelta della Resistenza è essenziale, altrimenti c’è la resa.
In questi tragici giorni in cui constatiamo la tenacia, il coraggio e lo
sprezzo del pericolo da parte degli Ucraini, possiamo meglio comprendere e
rivalutare la Resistenza italiana. Addolorati e ammirati per la fierezza degli Ucraini
abbiamo il dovere morale di sostenerli, con tutti gli aiuti possibili e anche
con le armi. Al contrario la domanda è: la Russia deve distruggere, soggiogare
e annettere l’Ucraina? Contemporaneamente
occorre trovare il modo per intessere un dialogo con Putin: chi lo fa? Temo
la stanchezza nel vedere le immagini televisive; temo la chiusura in noi stessi
per le eventuali restrizioni e austerità che la guerra potrà richiederci. Pace
e giustizia dipendono dalle azioni di tutti e di ciascuno. Gli Ucraini stanno
resistendo anche per noi».
Mariapia Garavaglia, Presidente dell’Associazione Nazionale
dei Partigiani Cristiani (ANPC).