Gli Animalisti Italiani contro Elisabetta II del Regno Unito, all’indomani della sua morte: «La Regina di ferro, terrore per gli animali»
Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: «La Regina ammazzava tigri, volpi, daini, con il fucile o a bastonate. Allevava daini per liberarli nella sua tenuta ed ucciderli; esperta di caccia alla volpe, è stata capace di finirne alcune a bastonate. Girava il mondo per uccidere tigri ed altri animali selvatici, era fiera di trasportare i fagiani legati con la corda, che aveva appena massacrato»

Walter Caporale contro la Regina del Regno Unito
«il mondo piange il simbolo della monarchia e dunque del potere, sul popolo non tanto sovrano»
In un comunicato stampa, diffuso all’indomani della
scomparsa della regina Elisabetta II, l’Associazione Animalisti Italiani Onlus
contesta la lettura dei media nazionali e internazionali che commemorano la
Regina come un amante degli animali: «Indubbiamente la regina è
nell’immaginario comune, non solo è la più alta carica politica e religiosa del
Regno Unito, ma è un simbolo fondamentale per i sudditi e una figura centrale
nella storia degli ultimi tempi – recita la nota stampa del sodalizio animalista -. In molti messaggi di
cordoglio comparsi in memoria della defunta Regina Elisabetta II viene esaltato
il suo “amore per gli animali”. Ma li amava davvero? Noi Animalisti Italiani
non siamo affatto d’accordo. Farsi ritrarre abbracciata a splendidi cavalli e
ai suoi cani (era una grande appassionata di Corgi e Dorgi) non ci sembra
sinonimo di attenzione alla difesa dei diritti e della vita degli esseri
senzienti animali, dal momento che poi usava gli stessi animali come strumenti
per le adorate battute di caccia. E lo dimostra appunto il suo amore sconfinato
per la caccia che supera di gran lunga quello per cani e cavalli. Mietere
vittime animali e far scorrere sangue di innocenti era un appuntamento fisso e
improcrastinabile per la Regina e la famiglia reale, come ben noto al grande
pubblico. Ricordiamo bene quando fonti di palazzo reale riferivano che la
sovrana fosse “esasperata” dall’insistenza di Blair per abolire la caccia».
«La Regina ammazzava tigri, volpi, daini, con il fucile o a bastonate –
dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani-. Allevava daini
per liberarli nella sua tenuta ed ucciderli; esperta di caccia alla volpe, è
stata capace di finirne alcuni a bastonate. Girava il mondo per uccidere tigri
ed altri animali selvatici, era fiera di trasportare i fagiani legati con la
corda, che aveva appena massacrato e dei suoi trofei di caccia. Se in
Inghilterra c’è una famiglia visceralmente attaccata all’antica tradizione di
indossare una giubba rossa, montare su un magnifico destriero, inseguire una
volpe insieme a decine di altri cavalieri e poi farla sbranare da una muta di
cani inferociti, questi sono indubbiamente i Windsor!». Prosegue il Presidente:
«Noi Animalisti Italiani Onlus piangiamo Lady Diana e non certo chi aveva le
mani insanguinate: gentile, animalista, anti caccia, tanto da litigare con il
neo re Carlo perché non voleva che portasse a caccia i loro figli, vegetariana,
donna del popolo. Era Lady Diana e non di certo la regina Elisabetta. Oggi
tutti dimenticano perché e come sei morta o meglio come sei stata uccisa 25 anni
fa. A te, cara Lady Diana, va il ricordo degli Animalisti Italiani».
«Cordoglio per la morte della Regina Elisabetta II a cui riconosciamo forza e
capacità straordinarie – conclude così il comunicato stampa -, ma non di certo
l’amore verso gli animali che emergeva invece nell’animo di Diana. “La tua
candela si è consumata molto tempo prima di quanto farà mai la tua leggenda”
cara Lady D. Ma… siamo nel Terzo Millennio o ancora all’epoca della schiavitù e
delle Colonie? Ce lo chiediamo oggi che tutto il mondo piange il simbolo della
monarchia e dunque del potere dei forti e dei ricchi sul popolo non tanto sovrano».