L’Unione di Centro boccia il Bilancio di Previsione 2012. Perché non contempla una razionalizzazione delle spese

Durante la seduta del 30 giugno, il Consiglio provinciale ha approvato, con 26 voti favorevoli e 14 contrari, il Bilancio di Previsione 2012 della Provincia di Milano. Come Gruppo consiliare dell’Unione di Centro non abbiamo potuto che votare contro. Un voto contrario non tanto per alcune linee che sono state delineate come strategiche e che mi sento di condividere (come la creazione della sede unica della Provincia, piuttosto che gli investimenti nelle infrastrutture per far crescere l’economia), quanto per alcune scelte che non vanno a razionalizzare e a riqualificare le spese. La sensazione è che non ci sia stato il coraggio di ammettere che la Provincia è un elefante che si occupa di temi che non rientrano tra le sue competenze principali. I cittadini, come sempre, non ci guadagnano e pagano troppe tasse. Eppure rimane alto il numero dei dirigenti pubblici, un’area di spreco dell’Istituzione alla quale apparteniamo. Tant’è che non è stata messa al centro della discussione di bilancio la difficile situazione che il nostro Paese sta vivendo circa l’entità dei tagli e la spending review. Parole d’ordine popolari e condivisibili, ma che spesso, come in questo caso, rimangono solo nelle intenzioni di chi in realtà deve poi operare in tal senso. Torno a ribadire che la Provincia non si deve occupare di tutto. Tante sue funzioni possono essere benissimo relegate ai singoli Comuni. In merito, cosa si aspetta a fare la Città Metropolitana? Si definiscano quindi poche e chiare funzioni di scala metropolitana, per una governance innovativa non solo nel nome ma anche nei fatti. È mancato pertanto un lavoro minuzioso di smantellamento di questo elefante, chiamato Provincia: un risultato ben diverso da quello auspicato.