Nella Giornata della memoria delle vittime del terrorismo, ricordiamo le vittime, difendiamo la legalità

Il 9 maggio del 1978, contemporaneamente al ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse, di cui già avevano sterminato la scorta il 16 marzo del 1978, veniva assassinato Giuseppe Impastato. Peppino era un personaggio scomodo, che aveva detto un netto no alla mafia e alla mentalità mafiosa. Abbiamo celebrato la Giornata della Memoria delle vittime del terrorismo, quest'anno dedicata ai magistrati uccisi tra il 1976 e il 1980. Un tema quanto mai attuale, considerati gli ignobili manifesti che hanno infangato Milano nei giorni scorsi, che assimilavano la magistratura alle Br, e considerate le infamie scaraventate contro i magistrati dal Centrodestra al Governo, con Berlusconi in testa che, ogni giorno, non si risparmia di vomitare la sua bile contro il preziosissimo lavoro compiuto dalla magistratura. Abbiamo voluto ricordare anche Peppino Impastato. All’Onorevole Podestà chiediamo che fine abbiano fatto gli impegni assunti dal Consiglio provinciale nel novembre del 2009, quando, all’unanimità, votammo un ordine del giorno che chiedeva proprio a Podestà di promuovere il ricordo di Peppino Impastato, individuando uno spazio pubblico da intitolare alla sua memoria come esempio per le future generazioni. A più di un anno di distanza tutto tace. I valori costituzionali della legalità e dell’etica pubblica vanno ribaditi oggi più che mai. Rispettare e difendere la Costituzione dai continui attacchi che sta subendo è il modo migliore per onorare la memoria di quei servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lealtà alle istituzioni repubblicane.