Peschiera, Bellaria, i residenti protestano per la piazza: «Siamo stufi, chiediamo trasparenza»; il sindaco: «Contraddittorie valutazioni di ATS»

«Ci avevano promesso che la piazza sarebbe stata completata nel mese di dicembre. Abbiamo chiesto più volte a Isabella Rosso delegata della nostra frazione di incontrare il sindaco, ma è stato inutile»

La delegazione dei cittadini residenti incontrata da 7giorni, in basso l'area di completamento della piazza

«Entro la fine dell’anno avrete la vostra piazza»

La piazza del nuovo quartiere non è mai stata completata, dopo nove anni di peripezie legate all’affaire Bellaria, e numerose sentenze che hanno di fatto decapitato il progetto iniziale, il quartiere non è mai decollato, i servizi non sono mai stati realizzati: «Le nostre proprietà si deprezzano giorno dopo giorno. Le case non si vendono e noi viviamo perennemente in un cantiere senza fine» spiegano i condomini dei palazzi. Due dei quattro operatori che hanno realizzato il nuovo insediamento a ridosso della Mapei di Mediglia sono falliti, e le spese condominiali delle numerose case invendute (circa il 35% del totale) gravano sui residenti dei palazzi interessati. L’ultima cooperativa, la San Giuseppe, resiste con i denti. 200 nuclei famigliari, chiedono con risolutezza e decisione all'amministrazione comunale: chiarezza e trasparenza.
Secondo quanto denunciato dai residenti del PII di Bellaria, il Presidente del Consiglio e delegato di Frazione Isabella Rosso promise  che, grazie al parere positivo dell’ATS  ricevuto nel mese di aprile 2019, il cantiere sarebbe finalmente partito, in forza della convenzione urbanistica stipulata al tempo. «Entro la fine dell’anno avrete la vostra piazza» avrebbe detto Isabella Rosso secondo i numerosi residenti incontrati da 7giorni martedì 28 gennaio. «Premesso che questo documento non siamo mai stati in grado di visionarlo, ci hanno sempre detto che non è possibile renderlo pubblico – hanno commentato all'unisono i presenti –. Visto il mancato avvio dei lavori, abbiamo chiesto chiarimenti. Il 23 dicembre informalmente abbiamo saputo che il Comune ha dato un parere negativo all’operatore per la realizzazione della piazza. Non capiamo la motivazione. Ci sembra del tutto assurdo, che sulla base di un parere positivo di un Ente così importante, sia stata presa una decisione del genere. Senza contare che poi in questi anni sono cambiati quattro responsabili e ogni volta abbiamo dovuto cominciare da capo a relazionarci con loro perché bisognava concedere  il tempo occorrente ai nuovi tecnici per comprendere gli atti pregressi. Non avere un interlocutore fisso non è banale. Abbiamo chiesto più volte tramite Isabella Rosso Presidente del Consiglio e delegata della nostra frazione di incontrare il sindaco Molinari, ma è stato inutile. Dopo nove anni che siamo qui, l’amministrazione non è in grado di dare risposte chiare a noi cittadini. Hanno sempre sostenuto che la piazza non poteva essere completata senza parere positivo dell’ATS. Adesso che c’è, qual è il motivo per cui i tecnici comunali hanno espresso parere negativo, creandoci un danno pregiudizievole che potremo meglio quantificare in seguito? Vogliamo saperlo. Il fatto di non riuscire a leggere il documento che ha mandato l'ATS ci fa venire il dubbio che in motivi enunciati non siano quelli reali». I residenti dell’area  esprimono i concetti con grande dignità ed educazione, ma traspare chiaro che questa vicenda li preoccupi parecchio: i risparmi di una vita in pericolo; la serenità della famiglia continuamente minacciata dagli eventi; la mancanza di risposte chiare. Tutti fattori che pesano come un macigno sullo stomaco.  «Abbiamo diritto di sapere – ribadiscono i presenti -, le opere non vengono realizzate con soldi pubblici, ma con gli oneri a scomputo. Gli operatori sono disponibili, perché non c’è chiarezza? Per un fatto di trasparenza vogliamo che il parere di ATS sia reso pubblico. Siamo tutti cittadini che pagano le tasse e facciamo parte della città di Peschiera Borromeo, ci devono considerare». Da parte sua il sindaco Caterina Molinari interpellata sulla vicenda ha fatto sapere che: «L’iter per il rilascio di un permesso di costruire, non presuppone solamente l’ottenimento di un parere ATS ma è soggetto a valutazioni di diversi soggetti, interni ed esterni al Comune. A valle della disamina dei vari pareri, il settore Pianificazione Urbana ha emesso un diniego motivandolo dal punto di vista tecnico. ATS ha espresso un secondo parere contraddittorio rispetto al primo emesso a suo tempo, che impediva la realizzazione della piazza. In questo secondo parere non è chiaramente specificato quali siano le condizioni che sono cambiate e come mai non ci sia più il rischio per la sicurezza cittadina espresso dal primo parere. A fronte di queste contraddittorie valutazioni di ATS, i tecnici Comunali hanno espresso il proprio diniego».
Giulio Carnevale