San Giuliano, le dodici tappe del Sentiero dei Giganti entrano nel catalogo dei cammini religiosi grazie ad un Contributo di Regione Lombardia

Un percorso carico di storia e spiritualità, ora riconosciuto tra gli itinerari religiosi italiani. Una grande opportunità in vista del Giubileo 2025, e per lo sviluppo del turismo culturale e religioso

Una biciclettata sul Sentiero dei Giganti

Una biciclettata sul Sentiero dei Giganti

San Giuliano Milanese celebra un nuovo riconoscimento per il "Sentiero dei Giganti", un percorso storico e spirituale che collega luoghi significativi della Battaglia dei Giganti del 1515. Questo itinerario, che fa parte del "Cammino dei Monaci", è stato inserito nel catalogo dei cammini religiosi italiani, un traguardo che lo rende protagonista nel panorama culturale e turistico.

Tra storia, fede e innovazione

Le dodici tappe del sentiero raccontano il tragitto affrontato dagli eserciti svizzero e francese durante lo scontro. Oltre al valore storico, il percorso offre una componente tecnologica grazie alle bacheche dotate di QR Code che permettono ai visitatori di accedere a contenuti digitali sui luoghi visitati.

I punti d’interesse includono l’Oasi del Monastero della Vittoria, il Bosco di Zivido, la Piana dei Giganti e il castello di Zivido. Questi siti non solo ricordano eventi cruciali, ma si configurano anche come mete di meditazione e riflessione.

Prospettive turistiche e valorizzazione del territorio

L’iniziativa, sostenuta da un contributo di 21 mila euro della Regione Lombardia, punta a preparare il sentiero per due eventi di risonanza internazionale: il Giubileo del 2025 e le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Infopoint presso Santa Maria in Zivido e Rocca Brivio offrono supporto ai visitatori, mentre eventi come il convegno “Alla scoperta del monastero perduto” arricchiscono l’esperienza.

Un cammino verso il futuro

Il "Sentiero dei Giganti" rappresenta un’opportunità per il Sud Est Milano di consolidare il suo ruolo come meta di turismo culturale e religioso. La collaborazione tra Comune, associazioni e comunità pastorale dimostra come il recupero della memoria storica possa convivere con lo sviluppo sostenibile e l’innovazione.