Turismo, 2021 positivo per la Lombardia: arrivi aumentati oltre il 50%

Una formazione adeguata è fondamentale per inserirsi nel settore turistico nel ruolo di Hotel Manager; si tratta, infatti, di un profilo complesso, che abbina la conoscenza del mercato a quella delle lingue straniere a spiccate capacità di gestione commerciale e delle risorse.

Il 2021 è stato un anno molto positivo per il turismo in Lombardia, che ha fatto registrare un netto miglioramento in termini di arrivi rispetto al drastico calo del 2020. È quanto emerge dai dati pubblicati nel report di Polis Lombardia che fotografano una “significativa ripresa” del comparto.

I dati statistici: netta ripresa dopo il crollo del 2020

L’andamento del settore turistico ha risentito, fisiologicamente, dell’impatto della pandemia da Covid-19 e degli effetti delle susseguenti misure restrittive per il contenimento dell’emergenza sanitaria. Negli ultimi tre anni precedenti il periodo pandemico, infatti, gli arrivi turistici registrati in Lombardia erano in costante crescita: dal 2017 al 2019 sono passati, infatti, da 16.623.150 a 18.204.888, ovvero oltre un milione e mezzo in più nell’arco di appena due anni (+9,5%). Nel 2020, per effetto delle restrizioni alla mobilità interna ed internazionale, c’è stato un calo drastico: gli arrivi si sono ridotti di quasi due terzi, passando a 6.133.306.

 

L’anno scorso, invece, è stato nettamente in controtendenza: “si è registrata” - si legge nel report stilato da Polis Lombardia - “infatti una crescita del 51,7% (oltre 3 milioni di turisti) per quanto riguarda gli arrivi turistici sul territorio lombardo e del 59,9% (oltre 10 milioni) per quanto riguarda il numero di presenze”.

 

Tra gli effetti che la pandemia ha avuto sulle dinamiche del turismo in Lombardia vi è l’aumento del tempo medio di permanenza dei turisti,  passato “dai 2,40 giorni registrati nel corso del 2019 ai 2,79 giorni del 2020, fino a 2,94 giorni registrati nel corso del 2021”.

 

Un altro dato interessante riguarda la distribuzione periodica delle presenze; anche in tal caso, i riscontri relativi al periodo post pandemico mostrano un’interessante variazione: nel 2019, il maggior numero di arrivi si era registrato nel mese di luglio mentre nei due anni successivi, il picco è stato riscontrato ad agosto.

Più turisti italiani che stranieri dopo la pandemia

Rispetto al periodo precedente la pandemia, si registra un’inversione di tendenza anche per quanto concerne la provenienza dei turisti presenti in Lombardia. Nel 2019, “i turisti provenienti dall’estero rappresentavano il 54,9% degli arrivi turistici e il 61,2% delle presenze”, come rileva Polis Lombardia. Le restrizioni che hanno interessato la mobilità internazionale, anche all’interno dell’Unione Europea, e la riscoperta del turismo di prossimità hanno sostanzialmente capovolto lo scenario, in virtù di una drastica riduzione dell’incidenza straniera su arrivi e presenze (rispettivamente calati al 42,7% e al 49,2%).

La ripresa del turismo e le nuove possibilità professionali

Il progressivo ritorno dei flussi turistici ai livelli pre pandemia fa sì che tornino a crescere anche le possibilità di impiego all’interno del comparto del turismo. Prevedibilmente, la richiesta di operatori stagionali è destinata a crescere nuovamente, così come quella riguardante figure di profilo manageriale; in particolare, molto ricercata sarà la figura dell’Hotel Manager, il professionista che si occupa di organizzare e dirigere tutte le attività funzionali alla ricezione degli ospiti all’interno di una struttura alberghiera. Quello che un tempo era il “direttore d’albergo” si è evoluto in una figura in possesso di competenze varie e trasversali, che possono essere acquisite mediante un percorso formativo specifico, come quello offerto da portali specializzati quali www.uplevel.it.

 

Una formazione adeguata è fondamentale per inserirsi nel settore turistico nel ruolo di Hotel Manager; si tratta, infatti, di un profilo complesso, che abbina la conoscenza del mercato a quella delle lingue straniere (meglio se più di una oltre l’inglese) a spiccate capacità di gestione commerciale e delle risorse (sia economiche che umane). Particolarmente apprezzate sono anche le doti comunicative e organizzative, fondamentali per relazionarsi al meglio con il personale e i collaboratori.