Domenica 26 gennaio la Comunità di Cerro al Lambro si è riunita per ricordare Carlo Inzoli, cerrese deportato in Germania e deceduto in un campo di lavoro nazista nel 1945. Per onorare la memoria del concittadino caduto vittima della barbarie nazista, davanti all'abitazione di Inzoli (palazzo Cornaggia-Medici, ora sede Municipale), è stata posta una Pietra d'Inciampo, piccolo sampietrino ricoperto di ottone che ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo della morte, simbolo di imperitura memoria. Operaio, sindacalista e antifascista, marito di Velia e padre di Giancarlo, Giacomo, Rosangela e Gabriella, Carlo Inzoli fu prelevato dalle SS dal luogo di lavoro, nello stabilimento Pirelli Bicocca di Milano, durante lo sciopero generale del 23 novembre 1944. Arrestato e detenuto nel braccio tedesco del carcere di San Vittore, venne condannato al lavoro coatto e alla deportazione nel lager nazista di Kahla, in Germania, dove morì il 20 febbraio 1945 all'età di 47 anni. La Pietra d'Inciampo dedicata a Inzoli è la prima ad essere posata nel Sud-Est Milano. «É stata una giornata bellissima – ha commentato il sindaco, Marco Sassi -. Abbiamo posato la nostra prima Pietra d’Inciampo davanti al Comune, ultima abitazione del nostro concittadino Carlo Inzoli, deportato a Kahla e mai tornato. Grazie ai tanti cittadini presenti, ai ragazzi delle scuole ai loro docenti e alla Dirigente Scolastica. Grazie ai figli di Carlo Inzoli e ai loro familiari, emozionati e contenti. Grazie alla nostra splendida Comunità che si è ritrovata per celebrare la memoria e per non dimenticare».