San Patrignano si offre per accogliere gratuitamente la mamma con il bimbo partorito nel bosco di Rogoredo

A.Boschini (Resp.Terapeutico): “Abbiamo già accolto 430 ragazze madri e offerto percorsi di recupero mirati”

Ha destato molto scalpore nei giorni scorsi la triste vicenda della giovane mamma tossicodipendente che ha dato alla luce il proprio figlio nel “boschetto della droga”, a Rogoredo. Ora, alla luce dell’accaduto, la Comunità di San Patrignano, fondata nel 1978 da Vincenzo Muccioli e che ha finora accolto oltre 26mila ragazzi, si è offerta di aprire le proprie porte gratuitamente alla neo-mamma ed al suo piccolo. «Una ragazza che partorisce nel bosco di Rogoredo è il simbolo della disperazione massima a cui può portare la tossicodipendenza – dichiara Antonio Boschini, Responsabile Terapeutico-. Ben conosciamo il dramma che vivono queste ragazze, che oltre a dover affrontare la loro dipendenza, nella solitudine e nel degrado che vivono, tentano di affrontare quei nove mesi che dovrebbero essere l’anticamera di un sogno, ma che spesso per loro si trasformano in un incubo. vogliamo immaginare che questa nascita possa essere una rinascita per la ragazza stessa, un evento da cui possa trovare nuova forza. È stato così per le tante mamme che abbiamo accolto con i loro bambini». Per questo, I responsabili della Comunità si sono detti pronti ad accogliere la giovane per aiutarla, in un contesto protetto, a gestire la quotidianità, insegnandole a godere della gioia del sorriso del suo bambino. «Dal ’78 ad oggi sono state 430 le ragazze con figli che grazie alla comunità hanno imparato ad essere madri – conclude Boschini -. Offriamo la nostra massima disponibilità per accogliere questa ragazza. Non ci interessa quello che è stato il suo passato, ma vogliamo guardare con fiducia al futuro suo e di suo figlio, convinti che la sua sofferenza possa trasformarsi in felicità al quadrato».
Redazione Web 

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