Piacenza, scontri tra bande di maranza nordafricani per la piazza di spaccio, nove arresti e sequestri di droga e armi. Guarda il video.

Gli scontri tra egiziani, tunisini e marocchini, avvenuti tra giugno e luglio dello scorso anno, erano caratterizzati da aggressioni violente, con circa 20 persone armate di machete e altre armi da taglio. Chiusi numerosi profili social che inneggiavano alla violenza.

Si è tenuta nella mattinata odierna presso la Questura di Piacenza la conferenza stampa sull'attività di contrasto alle bande giovanili, alla presenza del Sig. Questore Dr. Ivo Morelli, il Dirigente della Divisione Anticrimine Dr.ssa Tiziana Buonomo, il Dirigente della Squadra Mobile Dr. Michele Saglio e il Dirigente dell'U.P.G.S.P. Dr. Riccardo Esposito; 9 gli arresti eseguiti e 12 le misure di prevenzione adottate.

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Piacenza, 31 gennaio 2025 - Gli agenti della Questura di Piacenza hanno portato a termine un'importante operazione di contrasto alle bande giovanili locali, arrestando nove persone, di cui sette in flagranza di reato. L'operazione ha portato al sequestro di circa 800 grammi di sostanze stupefacenti e 14 armi da taglio. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile e dalle Volanti hanno permesso di ricostruire sette episodi di accoltellamento, tre dei quali qualificati come tentato omicidio.

Un esercizio commerciale, che fungeva da base operativa per uno dei gruppi coinvolti, è stato chiuso dal Comune di Piacenza su proposta dell'Azienda Unità Sanitaria Locale (AUSL), dopo che durante le indagini sono stati rinvenuti stupefacenti all'interno del locale.

Il tentativo di ascesa criminale e la faida tra bande

L'attività investigativa ha permesso di ricostruire la strategia di un gruppo di giovani egiziani che, per accreditarsi nel mondo dello spaccio, ha avviato una faida prima contro un gruppo di tunisini e successivamente contro un gruppo composto da cittadini marocchini. I conflitti, avvenuti tra giugno e luglio dello scorso anno, erano mirati al controllo delle piazze di spaccio del centro città.

Gli scontri tra i gruppi erano caratterizzati da aggressioni violente, con circa 20 persone armate di machete e altre armi da taglio. La reazione della banda tunisina è stata altrettanto feroce: il loro leader ha tentato di accoltellare un rivale egiziano, provocandogli ferite tali da richiedere un ricovero ospedaliero con 30 giorni di prognosi. Per questo episodio risulta indagata anche la moglie dell'aggressore, che avrebbe guidato l'auto con cui il marito ha raggiunto la vittima e successivamente è fuggito dal luogo del reato. Questo attacco sarebbe avvenuto come vendetta per un precedente accoltellamento.

Al termine delle indagini, sono state deferite 30 persone, appartenenti ai vari gruppi criminali, per un totale di 22 episodi delittuosi.

Propaganda criminale sui social e sequestro di profili

Durante l'indagine, gli agenti hanno monitorato i social network utilizzati dagli indagati per esaltare e diffondere le proprie attività criminali. Grazie a questa attività investigativa, la Procura della Repubblica di Piacenza ha richiesto la chiusura di un profilo Instagram e di un canale YouTube appartenenti a un cantante trap di origine egiziana, il quale aveva pubblicato contenuti in cui si mostrava con un machete usato per colpire un suo rivale. Il giovane è ora accusato di tentato omicidio: il colpo, diretto al volto della vittima, si è fermato sul braccio, provocando la rottura netta dell'osso.

Gli agenti della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Piacenza hanno inoltre individuato diversi profili Instagram su cui erano stati pubblicati contenuti offensivi nei confronti delle Forze dell'Ordine e messaggi di solidarietà nei confronti degli arrestati, con minacce volte a ottenere la loro scarcerazione. Su queste pagine social è in corso un'operazione di sequestro preventivo.

Provvedimenti di sorveglianza e misure restrittive

La Divisione Anticrimine della Questura di Piacenza ha richiesto nei confronti degli indagati due misure di sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza, mentre per altri otto soggetti sono stati emessi avvisi orali, due divieti di ritorno nel Comune e due divieti di accesso alle aree urbane.

L'operazione conferma l'impegno costante delle Forze dell'Ordine nel contrastare la criminalità organizzata giovanile e il traffico di droga, garantendo maggiore sicurezza alla città di Piacenza.