Ieri i funerali di Patrizia Reguzzelli, vittima della dottoressa ventottenne diventata killer
Nella mattinata dello scorso 10 novembre si sono svolti i funerali di Patrizia Reguzzelli, la cinquantottenne rimasta vittima della furia omicida dell’ex amante del marito. Le esequie si sono svolte alle 11 nella chiesa di Santa Maria al Rosario di Milano.
Una storia davvero incredibile quella che ha portato alla morte di Patrizia Reguzzelli. Prima la telefonata della Orlandi, con cui ha chiesto alla Reguzzelli un incontro chiarificatore, poi l’appuntamento in piazzale Loreto e, infine, lo spostamento, ognuna con la propria auto, verso il luogo che sarebbe stato quello dell’omicidio, alla periferia di Pioltello. Lì, in un parcheggio isolato, vicino ad un cantiere della BreBeMi, la Orlandi ha raccontato ai Carabinieri che la vittima ha cominciato a spintonarla e, solo allora, all’assassina è venuto in mente di quel coltello, portato “per sicurezza”, dice la Orlandi, e lasciato nel cruscotto della sua auto. E poi le coltellate, prima ad occhi chiusi, per poi scagliare quella mortale, alla gola, data con una precisione raccapricciante.
La Reguzzelli è morta sul colpo. Il suo corpo è stato trascinato per alcuni metri sull’asfalto dalla carnefice e posizionato vicino all’automobile. Subito dopo la fuga in auto della Orlandi, che, però, non riesce a passare inosservata. La sua auto, di grossa cilindrata, sfreccia a tutta velocità, tanto da attirare l’attenzione di qualche passante. Raggiunta dai Carabinieri nella tarda serata, dopo un lungo interrogatorio ha confessato tutto e ha ripercorso l’intera vicenda.
Nel frattempo, il gip Enrico Manzi ha confermato lo stato di custodia cautelare per la Orlandi, oltre all’imputazione del pm Maria Vulpio, che la accusa di omicidio volontario premeditato. Già in settimana il medico di base Marzio Brigatti ha ripreso a ricevere i suoi pazienti nell’ambulatorio di Millepini.
Susanna Tosti