L'ex sindaco di Segrate condannato a 2 anni e 6.300 euro di risarcimento per delle spese ritenute illegittime

Molte delle spese contestate dalla procura non sono state ammesse. L'ex primo cittadino, che era già stato condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale, ricorrerà in appello

Adriano Alessandrini

Adriano Alessandrini

Adriano Alessandrini, ex sindaco di Segrate, è stato condannato a 2 anni di carcere e al risarcimento di 6.300 euro al comune che ha guidato dal 2010 al 2015. Processato con rito abbreviato per una serie di "spese pazze" effettuate con la carta di credito di cui disponeva per via del suo mandato. A deciderlo è stato oggi il gup di Milano Alessandra Clemente che ha disposto la sospensione della pena con tanto di non menzione, dopo aver ridimensionato le accuse in base alle quali il pm Paolo Filippini aveva chiesto per Alessandrini, ai tempi in quota al centrodestra, una condanna a 2 anni e 4 mesi.
Il caso era scoppiato in seguito alla denuncia del Partito Democratico di Segrate. La Procura milanese aveva aperto un'indagine così come la Corte dei Conti, che nel novembre di due anni fa, condannò l’ex sindaco e l'allora direttore delle relazioni esterne a versare in favore dello stesso Comune 34.403 euro per danno erariale inseguito all’indebito utilizzo della carta di credito dell'Ente. «Ricorreremo in appello - ha annunciato l'avvocato difensore di Alessandrini -. Quei soldi sono stati tutti spesi nell'interesse del Comune e dei cittadini di Segrate».


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