Areoporto di Linate, un’interogazione al sindaco Sala per conoscere la cifra delle sanzioni “irregolari” fatte a Segrate in questi anni

Il vice sindaco Scavuzzo, riconosce l’irregolarità dei verbali, però Palazzo Marino ricorre contro la decisione del giudice che ha annullato 29 multe; le sanzioni nel 2016 valgono 4,5 miloni di euro

Milano, Segrate, Peschiera Borromeo

Milano, Segrate, Peschiera Borromeo Tre comuni per l'areoporto di Linate

L’ex Prefetto di Milano dott.ssa Lamorgese il 31 maggio 2018, incontrò i tre sindaci ed i tre Comandanti di Polizia locale dei comuni di Segrate, Milano e Peschiera Borromeo, per risolvere il problema dei verbali elevati dal Comando di Polizia locale di Milano, sollevato dal’ex Comandante dei vigili di Segrate, oggi in pensione, Franco Fabietti. «Non è solo un problema di competenza riguardante il soggetto legittimato ad incassare le multe, ma anche di grande rilevanza economica» ha commentato Fabietti.  In quel frangente a rappresentare Giuseppe Sala sindaco di Milano intervenne il vice sindaco Anna Scavuzzo. Erano presenti anche il comandante della polizia locale milanese Marco Ciacci e un rappresentante dell'Enac (Ente per l'aviazione civile). Si stabilì che dal 2013 al 2018 le multe fatte dai vigili di Milano per divieto di sosta sul piazzale e per divieto di accesso alle corsie riservate ai taxi erano illegittime. Questo perché la convenzione fra i tre Comuni che regolava tale materia era scaduta appunto nel 2013 e non era mai stata rinnovata. Nel periodo non coperto dalla convenzione era in vigore un'ordinanza “contestata“ dell'Enac, che consentiva ai vigili di Milano di rilevare e sanzionare le infrazioni. A settembre del 2015 il comune di Milano in accordo con il gestore dell’areoporto il gruppo Sea, grazie all’ordinanza  dell’Enac, mise in funzione delle nuove telecamere che da li in poi avrebbero rilevato elettronicamente, l’invasione della corsia riservata, perpetrata da automobilisti indisciplinati.
Il giudice di pace Rossella Barbaro diede ragione ai cittadini sanzionati, che fecero ricorso, avvalendosi anche della consulenza specialistica di Fabietti. Il magistrato stabilì anche che l'Ente per l'aviazione civile (Enac) non avesse titolo di rilasciare tale autorizzazione al Comune di Milano, e di conseguenza neanche la Sea gestore dell’areoporto era autorizzata all’installazione delle stesse. La questione riguarda appunto la competenza territoriale dello scalo che secondo il giudice di pace Rossella Barbaro ricade per il 95% nel territorio di Segrate e quindi la polizia locale di Milano non sarebbe titolata ad elevare le multe, oltretutto senza una convenzione in vigore. Così in seguito a quella sentenza il Comune di Milano spense le telecamere fino all’inzio del mese di maggio del 2018, quando in appello, quella decisione fu ribaltata dai Giudici. Il 7 maggio il comune riaccese le telecamere. Il sindaco di Segrate Paolo Micheli in quel frangente dichiarò a 7giorni: «Ci pare assurdo – spiegò Paolo Micheli sindaco di Segrate- che le contravvenzioni sul territorio dell’aeroporto possano essere comminate sia dai nostri vigili che da quelli di Milano e Peschiera Borromeo. Ad oggi le ordinanze Enac dicono che dentro il perimetro aeroportuale le funzioni di polizia sono esercitate dai tre Comuni, ma Milano lo fa anche con le telecamere. Se accettiamo che questo modo di agire sia legittimo, non può escludersi che Segrate mandi le sue pattuglie per sanzionare le stesse infrazioni. Quindi un automobilista potrebbe essere multato due volte per la stessa violazioni. A questo punto credo sia interesse di tutti trovare un’intesa che assicuri un coordinamento logico». L’ultimo atto di questa vicenda risale a settembre del 2018, quando il giudice di pace ha accolto il ricorso di un'automobilista al quale erano state verbalizzate 29 multe in un solo mese per aver attraversato la striscia gialla della corsia riservata ai taxi nei pressi dell'aeroporto.
Ma quante sarebbero queste contravvenzioni e quanto ammontano in tutto? Una stima in base ai dati disponibili del 2016 relativi solo alle contestazioni rilevate dalle telecamere parla di circa 56 mila verbali. A 80 euro cadauno farebbe la spaventosa cifra di quasi 4,5 milioni di euro. A Palazzo Marino, il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale  ha depositato un interrogazione per venire a capo di una vicenda che non esita a definire “paradossale”: «Chiediamo al vice sindaco - scrive De Pasquale - quante siano le multe fatte in modo irregolare nel buco nero di ben 5 anni. Quanti vigili sono stati impiegati e a quale costo. Chi ha incaricato i legali del Comune di ricorrere in Cassazione anche dopo che l'errore è venuto a galla e quanto è costata tale azione». Si perchè l’amministrazione comunale di Milano a quanto pare sembrerebbe  intenzionata a resistere alla decisione del Giudice di Pace nonostante le dichiarazioni pubbliche rilasciate dal vice sindaco di Milano a margine della riunione con il Prefetto di Milano. Scavuzzo in sostanza ammise i problemi emersi: «un agente di polizia locale – dichiarò il vice sindaco - del Comune di Milano, in assenza di una convenzione che disponga in tal senso e che sia pienamente in vigore, non avrebbe il potere di elevare la sanzione se la violazione è compiuta sui territori di Segrate o Peschiera».  A tutto ciò ne conseguirebbe l’annullamento di ogni verbale e la stesura di una nuova convenzione fra i tre comuni...forse!
Giulio Carnevale
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