San Giuliano, Festa del Volontariato, l’Associazione Orizzonte e Molletta Teatro presentano “Lettere contro la guerra” di Tiziano Terzani

Il reading teatrale si terrà il 21 maggio ore 18,30 presso la Sala Previato, presso SpazioCultura in piazza della Vittoria

“Lettere contro la guerra” di Tiziano Terzani raccoglie gli articoli inviati sotto forma di lettere al Corriere della Sera dopo l’attentato terroristico di New York dell’11 settembre 2001. Da questo libro l’Associazione Culturale Orizzonte e Molletta Teatro ne hanno tratto una rappresentazione teatrale. La regia è di Paolo Rausa. Le letture di Paolo Rausa, Massimo Loiacono e Lodovico Pieropan sono accompagnate da video, elaborati da Ornella Bongiorni, che illustrano i momenti più salienti delle vicende richiamate da Terzani.
La sua premessa è che questo attentato drammatico possa rappresentare una “Una buona occasione” per riflettere sul dramma del terrorismo e sulla presumibile reazione violenta dell’Occidente. Bisogna analizzare “le ragioni dei terroristi, il dramma del mondo musulmano nel suo confronto con la modernità, il ruolo dell’Islam come ideologia anti-globalizzazione, la necessità da parte dell’Occidente di evitare una guerra di religione con l’indicazione di una possibile via d’uscita: la non violenza.” – è il suo pensiero.
Teme che l’opinione pubblica non sia ancora pronta ad un discorso di questo tipo. E si attende le reazioni, che arrivano in risposta dalla giornalista Oriana Fallaci. Una replica decisa e violenta nella quale lei nega non solo le ragioni del nemico ma anche la sua umanità, scegliendo “la via del rancore dell’astio, del risentimento”. 

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Il 4 ottobre Terzani risponde da Firenze. A questa seguono altre lettere dagli avamposti dei paesi indicati come responsabili diretti o conniventi con il terrorismo. Da Peshawar in Pakistan, una città di frontiera dove Terzani era giunto “per essere più vicino alla guerra, per cercare di vederla con i miei occhi”, scrive. Da lì si sposta a Quetta sulla frontiera afghana, capitale del Baluchistan pakistano, poi a Kabul, non più la gloriosa città del passato ma “un enorme termitaio brulicante di miseria umana”, a Dehli in India, che nonostante tutto “ha ancora una forte e profonda cultura di stampo spirituale” e infine sosta sull’Himalaya, il tetto del mondo dove ci arriva “per cercare di mettere un po’ d’ordine nella mia testa”. Che fare - si chiede - davanti alla insensatezza della guerra? Ognuno di noi può fare qualcosa, tutti insieme possiamo fare migliaia di cose.  Si devono combattere innanzitutto le guerre dentro di noi. Un auspicio che tutti insieme dobbiamo accogliere, per poter cambiare la prospettiva di violenza e di sopraffazione. Da lì, dal tetto del mondo augura buon viaggio, all’esterno e all’interno di ciascuno di noi. Ritorna poi all’Orsigna a meditare sulla vita e sulla morte, inizio e fine della nostra esistenza, riprendendo il filo dei pensieri che lo avevano avvolto qualche tempo prima sulle cime dell’Himalaya. Terzani non crede più alle guerre giuste, perché nessuna raggiunge il fine che si ripromette di conseguire.

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Non solo la guerra è inutile, ma è dannosa perché crea più miseria, più distruzione, più morti. “La vulnerabilità del nostro mondo l’11 settembre ce l’ha dimostrato!” Rispondere alla violenza con altra violenza pari o superiore serve solo a generare una spirale che non riusciremo mai a fermare. L’uomo è una strana creatura, la più distruttiva mai comparsa sulla faccia della terra. I suoi progressi sono materiali, non spirituali. Prima o poi sorgerà un nuovo profeta che inviterà a buttare le armi in mare così da ricominciare ad esprimere un rinnovato sentimento d’amore per la terra e per i nostri simili, propugnando la pace universale nel mondo. E’ giunto il momento di riscoprire i suoi pensieri e le sue riflessioni come antidoti per fermare la distruzione del pianeta.
Info: [email protected], tel. 334 37741868.

“Lettere contro la guerra”,
TEA editore, Milano 2002, pp. 177, € 8,55. Compralo subito