25 Aprile, «O partigiano portalo via. O bello ciao, bello ciao, bello ciao ciao ciao»

La deriva dell’ANPI e del suo Presidente filo putiniano; le sue posizioni contro la Resistenza ucraina imbarazzano gli iscritti; i suoi tweet passati imbarazzano la dirigenza

Gianfranco Pagliarulo Presidente dell'ANPI

Gianfranco Pagliarulo Presidente dell'ANPI Associazione Italiani Partigiani d'Italia

«Misuri bene parole e argomenti. Ritengo che le dichiarazioni del presidente Gianfranco Pagliarulo siano inadeguate. L' ANPI dovrebbe esprimersi diversamente. Francamente sono convinta che bisogna riconoscere la Resistenza nel mondo, come quella in Ucraina, stare dalla sua parte e sostenerla», afferma la vice-presidente in carica dell’ANPI Albertina Solaini. «Quella di Kiev è Resistenza, e va aiutata anche con le armi», dice Carlo Smuraglia, presidente emerito di Anpi e uno dei pochi partigiani ancora in vita.
Maurizio Verona, sindaco di Sant' anna di Stazzema, località tristemente nota per la strage compiuta dalle SS il 12 agosto 1944, prende oggi le distanze dal presidente dell'Anpi. «Non rende onore alla Resistenza. E mi dispiace per l'Anpi. Io questo Pagliarulo preferisco non ascoltarlo, mi fa male vedere dove trascina la storia dei partigiani», ha dichiarato a Il Foglio. «Tra la nostra Resistenza e quella dell'Ucraina non ci sono differenze. Un popolo invaso ha tutto il diritto di difendersi e va aiutato in questa impresa coraggiosa, anche con le armi. Di fronte all'invasore, di fronte ai massacratori, di fronte alla violenza cieca, si deve resistere», ha aggiunto.
Ma chi è Gianfranco Pagliarulo?
Classe '49, con la Resistenza c’entra poco e niente, neanche in famiglia ci sono attinenze. È stato funzionario del Pci, poi di Rifondazione Comunista, poi Senatore cossuttiano, oggi si gode la pensione pubblica. Nel 2014/2015, dopo l’invasione del Donbass, il presidente dell'associazione dei partigiani aveva pubblicato alcuni post social contro l'Ucraina, definendo "nazistoide" il governo di Kiev.
Scavando nei suoi post social degli ultimi anni non mancano dichiarazioni pro Putin imbarazzanti come quelle esempio del 14 agosto del 2014 quando su Facebook chiama "nazisti" gli ucraini e li incolpa dell'abbattimento del volo MH17 della compagnia aerea malese che avrebbe dovuto raggiungere Kuala Lumpur e che era partito da Amsterdam. «L'aereo della Malesia NON è stato abbattuto dai cattivi ribelli filorussi ma dai buoni governanti di Kiev, cioè i nazisti», scriveva il presidente dell'Anpi 8 anni fa. Le indagini hanno poi accertato che l'aereo invece fu abbattuto dalle forze secessioniste filo-russe.
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Un riassunto dei post pro Putin di Pagliarulo pubblicato dal Comitato Ventotene

Un riassunto dei post pro Putin di Pagliarulo pubblicato dal Comitato Ventotene https://twitter.com/ComVentotene/status/1515677712714768385

Le celebrazioni del 25 aprile, Festa della Liberazione da Nazifascismo si avvicina, l’ANPI da sempre utilizza questa ricorrenza per dividere gli italiani, oggi riesce nello scopo di dividersi al proprio interno. La Resistenza fu un movimento di Liberazione nazionale, a cui parteciparono numerose componenti. Ma guarda caso da sempre questa organizzazione si è sempre arrogata il monopolio delle celebrazioni rilegando le altre componenti quasi ad un fastidio endemico. Vedi esempio le contestazioni dei suoi iscritti alla brigata ebraica o la mancanza di considerazione appropriata per le brigate fiamme verdi. Da organizzazione sostenitrice dei valori della Resistenza si è trasformata negli anni in un movimento politico che emana i suoi diktat alla politica italiana dall'alto della loro presunta superiorità morale, scordandosi dei numerosi efferati omicidi che i partigiani comunisti compirono a guerra finita e per i quali ancora oggi sono pronti a giustificare ignobilmente le gesta criminali. Fino ad arrivare alle dichiarazioni di questi giorni nelle quali non riconoscono il valore della Resistenza del popolo ucraino, considerando la loro opposizione agli invasori differente dalla Resistenza italiana. Pensando all’attuale Presidente dell’ANPI e ai motivi per cui dovrebbe lasciare la carica, prima che riesca nell'intento di trasformare il 25 aprile nella "Festa dell'Occupazione", non ci rimane che cambiare la strofa di “Bella Ciao”, ennesimo falso storico creato dalla propaganda filo sovietica mai cantata durante la Resistenza, da «O partigiano portami via. O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao» a «O partigiano portalo via. O bello ciao, bello ciao, bello ciao ciao ciao».
«Nell'Anpi c'è stata una mutazione antropologica, politica ed etica. A sinistra scarseggia l’orientamento critico di matrice illuminista, mentre prevalgono gli spiriti credenti di formazione cattolica; che antepone il martirio (altrui) alla resistenza», denuncia Paolo Flores d'Arcais. Certo non sospettabile di simpatie anti-sinistra.
Giulio Carnevale