“Si chiama #LoveFiercely la campagna promossa da Chiara Ferragni per parlare d’amore, ma nel modo più ampio e inclusivo possibile

La nota imprenditrice, blogger e designer è rimasta colpita in particolare dagli interventi svolti nelle scuole dal Gruppo Scuola di Arcigay Milano e ha deciso di dare il suo supporto anche con una donazione

Chiara Ferragni

Chiara Ferragni

“Si chiama #LoveFiercely la campagna promossa da Chiara Ferragni”, si legge sul sito dell’Arcigay di Milano. Con questo slogan la nota imprenditrice, blogger e designer vuole parlare d’amore, ma nel modo più ampio e inclusivo possibile. Basta dare un’occhiata ai social network per imbattersi in questa iniziativa che coinvolge diverse coppie, tra cui tante persone LGBT, con i loro racconti di vita.

Con l’occasione di questa campagna, Chiara Ferragni ha deciso di dare il suo supporto ad Arcigay Milano anche con una donazione. Fra le varie attività e servizi che questa associazione offre alla cittadinanza di Milano e del suo territorio, la Ferragni è rimasta colpita in particolare dagli interventi svolti nelle scuole dal Gruppo Scuola di Arcigay Milano, che è attivo dal 1994. Si legge sul sito dell’associazione: “le attività del gruppo offrono a studenti e docenti la possibilità di confronto su identità sessuale, omofobia e bullismo, contribuendo alla sensibilizzazione su stereotipi e pregiudizi e sul rispetto delle diversità”.

La scuola è l’istituzione che prepara il futuro del nostro Paese, il luogo dove i giovani vengono educati al rispetto dei principi della Costituzione, che deve quindi favorire l’inclusività combattendo tutte le forme di discriminazione. Purtroppo non sempre è così, come è possibile constatare ogni volta che avvengono episodi di bullismo e intolleranza. Il verificarsi di queste manifestazioni d’odio rende il percorso scolastico difficile e doloroso per moltissimi giovani, che non sentono più la classe come un rifugio ma come una prigione.

L’odio e l’intolleranza verso le persone LGBT si traducono spesso in forme di violenza, sia fisica sia verbale, anche negli ambienti scolastici. La cultura, la formazione e l’informazione sono ancora una volta le armi più efficaci per contrastare l’odio, ed educare al rispetto della diversità e all’accoglienza.

La conoscenza è importante per comprendere vissuti ed esperienze di altre persone, a cui probabilmente non ci si era mai avvicinati in precedenza. Per questo fra i compiti del Gruppo Scuola di Arcigay vi è anche spiegare termini come identità sessuale, omofobia, coming-out, ecc… “In un clima informale, vengono affrontati con le ragazze e i ragazzi temi quali l’affettività, la scoperta e l’accettazione di sé e altri interessi che potrebbero emergere dal dialogo in aula”.

Una simile iniziativa della famosa influencer suscita inevitabilmente numerose riflessioni, anche nella nostra realtà locale. “Grazie ai social e alla televisione, confrontarmi con idee di altri in modo semplice e veloce è per me del tutto naturale” racconta G., studentessa. “I giovani hanno pochi momenti di condivisione delle idee con gli adulti su tematiche LGBT, reputo quindi fondamentale la scuola, dove è facile raggiungere un alto numero di ragazzi e fare discussioni, ricerche, incontri, ecc…”.

“I temi LGBT non sono facili, soprattutto quando si parla della propria esperienza personale” dichiara E., una mamma del nostro territorio. “Per questo all’interno delle case, in famiglia, per i ragazzi è difficile parlare e per gli adulti è altrettanto difficile ascoltare. La scuola è il miglior luogo dove esperti, ma anche i professori stessi, possono entrare in empatia con i ragazzi, aiutandoli a trovare risposte a grandi e piccoli quesiti”.

“Gli studenti di oggi spesso dimostrano di non avere pregiudizi, rivelandosi più inclusivi degli adulti.” dichiara A., insegnante. “La scelta di proporre tematiche LGBT dipende però molto dalla sensibilità del docente e dalla sua disposizione a mettersi in gioco. Un valido aiuto per i docenti sarebbe l’aumento del materiale didattico che tratti tematiche LGBT, come  approfondimenti sui libri di testo o libri di narrativa per ragazzi".

Davide Cinquanta