Che tempo farà questa primavera? Ecco le previsioni del colonnello Giuliacci

In esclusiva per i lettori di 7giorni, le previsioni del tempo per la primavera alle porte, curate dal celebre colonnello e meteorologo della tv Mario Giuliacci.


Come sarà questa primavera?

Dal punto di vista meteorologico la primavera è già iniziata il primo marzo e quindi è giunto il momento di interrogarci circa il previsto andamento climatico della stagione.
L’analisi allo scopo elaborata presso il centro www.meteogiuliacci.it evidenzia che probabilmente quest’anno la primavera sarà con temperature al di sopra della media, specie sulle regioni di Nord-Ovest e tirreniche e per di più avara di piogge, specie al Centro-Nord, aggravando, se fosse così, la già grave siccità che affligge da 2-3 mesi tutto il Nord Italia, nonché la Toscana e l’Umbria . 

Ma quali sono le basi meteoclimatiche sulle quali poggia questa nostra proiezione?
L’andamento di questa primavera dipende essenzialmente dalle anomalie ora in atto nella atmosfera e, più in particolare, da quelle anomalie delle quali si sa a priori che persisteranno ininterrottamente almeno per i prossimi 2-3 mesi, ovvero per la durata dell’intera stagione. 
Ebbene i rilevamenti sperimentali indicano che nell’atmosfera sono adesso presenti due importanti persistenti anomalie.
La prima anomalia è la presenza della Niña, ovvero un anomalo raffreddamento delle acque superficiali del Pacifico equatoriale, una superficie quasi 1/7 di quella del pianeta. Però è dimostrato che sono trascurabili gli effetti della Niña sull’Europa, anche perché siamo agli antipodi del globo. Per di più la Niña è in fase di rapido indebolimento.
La seconda anomalia è legata alla direzione dei venti stratosferici (20-50 km di quota circa) al di sopra della fascia tropicale. Tali venti hanno la cronometrica abitudine di soffiare per 12-14 mesi da Ovest verso Est (ovvero nel verso in cui  scorre alle medio-alte quote il resto  dell’atmosfera), mentre  durante i  successivi 12-14 mesi i venti  invertono rotta e si muovono da Est verso Ovest.
Questa periodica inversione di rotta dei venti stratosferici equatoriali quasi ogni 2 anni è nota con l’acronimo di QBO (Quasi Biennal Oscillation). Adesso la QBO si trova nella fase di venti orientali (detta anche QBO in fase negativa) che durerà almeno per altri 5-6 mesi. Ebbene le correlazioni dinamico-statistiche indicano che, sotto tali condizioni, tende a rafforzarsi fino alle Isole Britanniche l’anticiclone delle Azzorre, sbarrando in tal modo non solo la strada all’arrivo delle piovose perturbazioni atlantiche, ma anche propiziando sulla nostra penisola lunghi periodi di tempo bello e soleggiato.

Insomma  una primavera tiepida e siccitosa.
Infine vi è una terza anomalia che non riguarda l’atmosfera bensì l’innevamento sull’emisfero Nord, la cui superficie quest’anno ha raggiunto un’estensione tra le più elevate degli ultimi 46 anni (l’8° valore più alto per l’emisfero Nord; il 3° valore più alto per l’area euroasiatica).
Ma una copertura nevosa che in marzo-aprile interessa ancora in maniera anomala molte regioni delle medie latitudini (di solito  già sgombre di neve in questo periodo dell’anno), farà sì che la linea ideale di demarcazione (fronte polare) tra l’aria fredda delle alte latitudini e l’aria calda subtropicale, ricalchi da vicino i confini meridionali delle regioni innevate. Ma stesse vicissitudini seguirà anche la corrente a getto polare che  sarà costretta a ricalcare da vicino la posizione del fronte polare.
Ne è un esempio l’andamento previsto in un giorno scelto a caso della prossima settimana. Pertanto la corrente a getto polare, dovendo scorrere lungo la linea che separa le aree innevate da quelle non innevate, in marzo e aprile di quest’anno sarà costretta a scendere verso sud fino alle aree innevate del Canada settentrionale,  per poi risalire verso Nord sull’Oceano Atlantico fino all’Islanda, costeggiare quindi l’innevata Norvegia, per poi scendere verso Sud-Est seguendo i bordi meridionali delle regioni dell’Europa  orientale, ancora fortemente innevate e che si allungano fino al Mar Nero. Ma in tal modo, almeno in marzo-aprile, gran parte delle perturbazioni in arrivo dal Nord atlantico – e che abitualmente accompagnano  gli spostamenti della corrente  a getto polare – dopo aver raggiunto la Norvegia, verranno trascinate verso l’Est europeo, senza interessare l’Italia.

Insomma, un’ulteriore conferma che piogge e freddo in questa primavera staranno per lo più lontani dalla nostra Penisola.

Ovviamente questa previsione stagionale, non pretende di rappresentare la verità assoluta ma è l’unica che si potesse fare all’attuale stato… dell’arte.

Per ulteriori informazioni consultare il sito del Colonnello: www.meteogiuliacci.it