Per dare il buon esempio ai figli ci vuole coerenza

Nelle giovani generazioni l’ambiente famigliare, una volta fulcro e punto di riferimento, non è vissuto oggi in tal modo, perde il suo ruolo anche come luogo della primaria formazione giovanile e sociale. Oggi elementi di riferimento sono la televisione e la radio; la televisione con i suoi programmi che raffigurano una realtà che non esiste diventa, a volte, deleteria nella crescita dei giovani individui. La conseguenza è che si acuiscono le tensioni tra giovani e adulti e nell’ambito dell’universo giovanile diventa sempre più preponderante l’aspetto del bullismo connesso al fenomeno della spettacolarizzazione dell’evento con la pubblicazione su YouTube, l’invio di mms o con quant’altro oggi tecnologicamente possibile. Sicuramente è vero che una sorta di bullismo, di prevaricazione del più forte nei confronti del più debole, del classico nonnismo di stampo militaresco, della goliardia universitaria sia sempre esistito e che, forse, la vera novità è nella creazione della parola per identificare oggi il fenomeno. Ma allora la tecnologia non era allo stadio avanzato di oggi e quindi non permetteva di diffondere l’episodio e di glorificare il protagonista negativo, rendendolo esempio da imitare. Associata a ciò si evidenzia inoltre l’indifferenza degli spettatori, un’indifferenza quasi ai limiti dell’approvazione del fatto, se gli spettatori sono giovani, o, se adulti, derubricato a comportamento normale dei ragazzi. In questo ambito diventa preponderante il ruolo della famiglia, anche sulle scelte dei programmi da vedere, visto e considerato che sui contenuti nulla si può fare. Nel dialogo famigliare i genitori non possono più svolgere un ruolo preminente, determinato dall’essere biologicamente progenitori della propria prole, perché i giovani, in un mondo basato sulle comunicazioni di massa, sono sempre più in grado di dare risposte razionali e valide oppure di spostare il piano del confronto rendendo, di fatto, il dialogo o difficile da sostenere da parte dell’adulto o sterile. Allora, per riuscire a esercitare ancora il ruolo di guida, di riferimento, è necessario acquisire la stima e la fiducia dei propri figli. Stima e fiducia che si guadagnano mantenendo coerenza tra il dire e il fare, ammettendo quando si sbaglia senza che questo diventi un reato di lesa maestà, avendo la capacità di cambiare comportamento, idea, posizione qualora si capisca che la precedente è sconfessata dai fatti.

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“Impara a distinguere ciò che deve essere fatto e ciò che non deve essere; l’anima intelligente seleziona sempre quanto le è opportuno” – Anonimo