L'afa può inseguirvi anche al mare!

Il colonnello e meteorologo Mario Giuliacci spiega ai lettori di 7giorni il fenomeno dell'afa: cos'è, perchè non è presente esclusivamente nella nostra Pianura Padana, quali sono i rischi che si corrono con il caldo eccessivo e come evitarli, quali siano gli altri tipi di caldo e in quali zone trovarli.



La sensazione di benessere psicofisico avvertita dall'organismo dipende essenzialmente dalla temperatura e dall’umidità dell'ambiente. D'altra parte, è noto che le alte temperatura sono tanto più debilitanti e difficili da sopportare quanto più elevata è l'umidità dell'aria e che il caldo secco è meno opprimente e dannoso di quello umido. Con un'umidità relativa abbastanza alta, ad esempio dell'80%, il disagio da afa si avverte già con una temperatura di poco superiore a 20°C. Questo è anche uno dei motivi per cui di solito, specie lungo le coste, l'afa raggiunge la massima intensità nelle ore serali quando il calo della temperatura dell'aria non riesce a bilanciare il concomitante aumento dell'umidità  relativa.

Se l'umidità dell'aria è bassa, ad esempio il 30%, la colonnina di mercurio può invece raggiungere 33°C senza che, per questo, si avverta disagio da caldo afoso. Al contrario, con la stessa temperatura, ma con umidità relativa superiore al 70-80%, l'organismo è sottoposto ad uno stress così intenso da rischiare il colpo di calore (da non confondere con il colpo di sole). Infatti, in presenza di caldo, la termoregolazione corporea è governata dalla sudorazione, la cui evaporazione dall'epidermide ha appunto la funzione di raffreddare il corpo fino al ristabilimento dell'equilibrio termico. Ma, in presenza di aria calda e umida, il sudore stenta ad evaporare dalla pelle ed il cuore, nel tentativo di smaltire il surplus di calore attraverso la vasodilatazione, è costretto ad un maggior sforzo con conseguente aumento della pressione sanguigna e dei battiti. Tale affaticamento può avere ovviamente effetti deleteri sui sofferenti di ipertensione e di cuore.
Se l'afa è così intensa da far fallire anche tale estremo tentativo, la temperatura corporea supera i 42°C e interviene la morte per colpo di calore.
In presenza di aria calda ma secca, invece, il sudore evapora molto rapidamente favorendo in tal modo un altrettanto rapido ristabilimento dell'equilibrio termico dell'organismo, senza richiedere sforzi troppo impegnativi la cuore. In questo caso però l’incessante evaporazione del sudore provoca una rilevante perdita di liquidi  ed ecco allora lo stimolo a bere molto e spesso per evitare la disidratazione.

Comunque il continuo ricambio di acqua dei tessuti attivato dalla frequente assunzione di bevande, ha un benefico effetto sui sofferenti di reni e di reumatismi. Per chi soffre invece pelle e capelli secchi, i climi marini caldi e secchi, insieme alla salsedine, tendono ad aggravare il problema. Mentre nei climi marini caldo-umidi l'afa raggiunge la massima intensità nella sera, nei climi marini caldi e secchi le condizioni più critiche si verificano nelle ore centrali diurne quando il corpo deve smaltire non solo il surplus di calore solare che raggiunge direttamente la nuda pelle ma anche quello, altrettanto notevole, irraggiato dall'ambiente e proprio nel momento in cui la radiazione solare e la temperatura dell'aria stanno per toccare il valore massimo.
I climi marini ove il caldo afoso raggiunge la massima intensità con assenza di ventilazione (come di solito avviene la sera lungo le coste quando cessa la brezza di mare) si riscontrano lungo i litorali il cui retroterra è formato da ampie pianure, ricche di vegetazione e di corsi d'acqua, come ad esempio le coste della Romagna. L'afa è invece più sopportabile lungo le coste addossate ad un retroterra arido e brullo, come ad esempio quelle del Nord-Africa, della Sardegna e del Sud-Est della Spagna. I climi caldi ma secchi sono caratterizzati anche da una maggiore luminosità dell'ambiente con benefici effetti psicostimolanti, salvo in chi soffre di ansia, agitazione e insonnia.

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.meteogiuliacci.it.