"Cristina D'Avena & Gem Boy Show", che spettacolo!!!

"Cristina D'Avena & Gem Boy show". Mai incipit - e spettacolo - fu più azzeccato. Perché sebbene i modi con i quali si possa esordire in un pezzo gravitino pressoché nell'universo infinito delle parole, in questo specifico caso si è voluto tralasciare la solennità letteraria, ignorando volutamente fronzoli od orpelli. La sintesi perfetta sta dunque nella sua straordinaria semplicità, come l'arte espressa dagli interpreti e dai musicisti che ieri notte, sabato 30 marzo 2013, alla vigilia di Pasqua, sono saliti in cattedra al Live Music Club, storico locale di Trezzo sull'Adda.

All'apertura, qualche attimo di suspense... Dopodiché cala il sipario e gli strumenti cominciano a suonare. L'atmosfera si infiamma subito al primo brano. Tutti, nessuno escluso, al ritornello si stracciano le prime corde vocali: Rossana dai pensaci un po' tu perché così non se ne può più, sappiamo che non ti arrendi mai e provi e riprovi finché ce la fai. L'intonazione corale però c'è e rende omaggio ai beniamini che calcano la scena. Mentre Carletto e la scanzonata squadraccia dei Gem Boy, di cui è leader, mantengono per l'intera perfomance il consolidato atteggiamento irriverente che li ha caratterizzati fin dagli albori. Le battutacce di spirito sono all'ordine del giorno, anzi della notte, e poi dileggio, canzoni storpiate - che non possono assolutamente mai mancare - e tante boiate demenziali. Una a caso: Calimero, depresso per il sofferto dualismo elimina il collega, il pulcino Pio, con un colpo di pistola... Pulcino Pio is dead. I fans, neanche a dirlo, apprezzano smodatamente.

La star della serata e dell'ennesimo tour resta comunque sempre lei: Cristina D'Avena. Il proscenio è suo. Salta, disfa, scherza, si esibisce addirittura in uno scatenato Harlem Shake e ovviamente canta. Sono tutte sigle dei cartoni animati d'annata, quella dei mitici '80, quando la voce della più grande interprete del settore accompagnava i bambini - ma anche i più grandicelli - in mondi fantastici, dove il colore prendeva il sopravvento. Brani indimenticabili per quelle generazioni cresciute a pane e cartoon che riportano un po' all'infanzia, tra la corte di Francia di Lady Oscar e le partite di pallavolo di Mila e Shiro, fino alle smisurate distese verdi che Holly e i suoi compagni di squadra dovevano coprire per arrivare alla porta degli avversari.

Cristina D'Avena non si fa pregare e, in forma smagliante, come se i 30 anni di carriera alle spalle non pesassero praticamente nulla, ripropone tutte le migliori buttandoci dentro anche "Ken il guerriero". Le ore passano come minuti e ci si ritrova in dirittura d'arrivo. La chiusura è da incorniciare: Cristina D'Avena e i Gem Boy si affidano a "È quasi magia Jhonny" e "Occhi di Gatto", finendo tra scrosci di applausi e mezzi urli, perché della voce della platea ben poco è rimasto. Ma non svanisce tutto il resto. A riprova, la cantante emozionata rassicura: «Io, non vi lascerò mai soli». E dalle reazioni, sicuramente, nemmeno i suoi fedeli sostenitori.

Maurizio Zanoni
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